Si assenta da scuola 769 giorni in 3 anni: professore indagato per truffa
Assentarsi è un diritto di ogni lavoratore, e i contratti di lavoro prevedono sempre dei giorni di assenza a favore del dipendente: esistono ferie, permessi, giorni di malattia, di aspettativa e altri ancora. I giorni di assenza vanno però giustificati, e il modo dipende molto dal luogo in cui si lavora. Un professore italiano di un istituto tecnico, però, ha fatto il furbo, assentandosi per moltissimi giorni nel corso di 3 anni: secondo le autorità si sarebbe assentato ben 769 giorni. L’uomo è ora indagato per truffa ai danni dello Stato.
via La Sicilia
Il docente di 47 anni, residente in Sicilia e con una cattedra a Pordenone, si è assentato da lavoro per 769 giorni nel corso di 3 anni e ha giustificato tutti questi giorni di assenza presentando giustificazioni mediche o richieste di congedo parentale. Di questi 769 giorni, per la precisione, 310 erano giustificati per congedi parentali e 459 da certificati di malattia, firmati dal medico di base che il professore aveva in Sicilia. Però queste giustificazioni sembrerebbero false. La Guardia di Finanza di Pordenone ha quindi avviato delle indagini e ha verificato che tutte le richieste e le giustificazioni presentate per le assenze sono illegittime. Non è tutto: non solo il professore percepiva una retribuzione per indennità di malattia, nonostante la sua continua assenza dal lavoro “ufficiale”, ma nel frattempo svolgeva altre attività lavorative a pagamento.
Not the actual photo - Michal Parxuchowski/Unsplash
Un secondo lavoro a tutti gli effetti: faceva consulenza aziendale a società private e ad enti pubblici, omettendo però di essere già un dipendente pubblico in quanto professore. Se dallo Stato quindi il professore ha percepito per il congedo e la malattia una somma di 13.000 euro, per le sue attività di consulenza aziendale ha percepito altri 97.000 euro. Le autorità quindi hanno emesso un provvedimento per sequestrare il denaro corrispondente alla somma percepita dallo Stato, e il professore è quindi stato accusato di truffa ai danni dello Stato. Secondo le ricostruzioni, infatti, il professore non è mai stato malato. Ricostruendo gli spostamenti, si è visto come l’uomo abbia pagato dei pedaggi autostradali e fatto delle prenotazioni in albergo: si spostava in altre città italiane proprio per la sua seconda attività di consulenza.