Scoperte in India le rovine di un tempio che risale all'impero Gupta: è di 1500 anni fa

di Irene Grazia Paladino

17 Settembre 2021

Scoperte in India le rovine di un tempio che risale all'impero Gupta: è di 1500 anni fa

L'Uttar Pradesh è lo stato più popoloso dell’India: situato a nord, è uno stato con una lunga storia alle spalle. Nonostante questo stato abbia regalato, nel corso del tempo, molte informazioni importanti agli studiosi, una nuova scoperta ha catturato l’attenzione degli archeologi. Nella località di Bilsarh è stato trovato un tempio di 1500 anni fa, che risale al periodo Gupta.

 

via Times of India

ASIGol/Twitter

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La scoperta è stata fatta dall’Archaeological Survey of India (ASI), che ha trovato i resti di una scala con iscrizioni che rimandano a Sri Mahendraditya, un nome che era attribuito al sovrano Gupta Kumaragupta I, che governò su quei territori per quasi 40 anni. La scoperta è stata fatta durante un’operazione di pulizia di routine:  doveva ripulire il territorio, ricoperto da alberi ed erba. Il sovrintendente archeologo del circolo di Agra dell'ASI, Vasant Swarnkar, ha affermato che “C'erano due pilastri decorativi nel punto vicini l'uno all'altro, con figurine umane trovate in precedenza. Per capire il loro significato, abbiamo condotto ulteriori scavi e abbiamo trovato le scale. Abbiamo trovato qualcosa scritto sopra a Shankhalipi. È stato decifrato dicendo "Sri Mahendraditya", che era il titolo di Kumaragupta I della dinastia Gupta".

 

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Il periodo governato dall’impero Gupta è stato uno dei periodi più importanti - dal punto di vista militare, politico e culturale - dell’antica India. Furono proprio i Gupta a costruire dei templi “strutturali” e non scavati nella roccia: si tratta di due metodi di costruzione diversi, e i primi erano sicuramente più rari dei secondi. I resti del tempio di Etah sono importanti perché rappresentano solo il terzo tempio strutturale dell'era Gupta: il primo è il tempio Dashavatara a Deogarh e il secondo, invece, il tempio Bhitargaon a Kanpur Dehat.

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Ciò che ha catturato l’attenzione degli esperto sono, poi, i pilastri: quelli di Etah sono interamente scolpiti, mentre negli altri templi erano scolpiti solo nelle parti inferiori. La complessità delle decorazioni ha quindi spinto gli studiosi a pensare che si trattava di un tempio più elaborato e maestoso rispetto agli altri due.