Sophia, la robot umanoide che non vede l'ora di mettere su famiglia
Quella della robot Sophia è una storia che, ormai da qualche anno, sta facendo parlare molto di sé. E bisogna ammettere che non è difficile capirne i motivi. In un mondo dove lo sviluppo tecnologico sembra ormai un fenomeno inarrestabile, nel bene e nel male, fa abbastanza impressione trovarsi davanti a un androide sociale, in grado di sostenere una conversazione, fare ragionamenti e riprodurre espressioni facciali tipicamente umane.
Non è fantascienza, ve lo assicuriamo: Sophia esiste davvero e riesce a fare tutto quello che abbiamo elencato. Da quando è stata attivata, nel 2015, questa robot è stata spesso al centro dell'attenzione dei media internazionali, non solo per le sue caratteristiche, ma anche e soprattutto per le parole che ha pronunciato. Frasi proprio come quella di cui stiamo per parlarvi: sicuramente divertenti, ma senza dubbio anche piuttosto inquietanti.
via BBC
Può un robot manifestare il desiderio di mettere su famiglia? A quanto pare sì, perché Sophia, durante un'intervista, ha formulato un discorso che andava proprio in questo senso. "In futuro, quando avrò tutti i miei fantastici superpoteri, vedremo l'intelligenza artificiale diventare entità a pieno titolo - ha affermato la robot, intervistata dal Khaleej Times - vedremo robot di famiglia, sotto forma di compagni, aiutanti umanoidi, amici, assistenti".
"La nozione di famiglia è una cosa davvero importante - ha proseguito l'androide - penso che sia meraviglioso e sei molto fortunato se hai una famiglia amorevole e, se non ce l'hai, te la meriti. Questo vale sia per i robot che per gli umani".
Sentendo queste parole, è stato chiesto alla robot come avrebbe chiamato il suo "bimbo", e lei ha risposto Sophia. Insomma: ci si prospetta un futuro in cui, oltre a quelle umane, potremmo avere a che fare anche con famiglie a intelligenza artificiale? Nessuno può dirlo con certezza, anche se ascoltare parole simili da un robot è piuttosto incredibile, e fa riflettere.
Così come fa riflettere il fatto che Sophia sia stata la prima robot al mondo a ricevere la cittadinanza ufficiale da una nazione. L'Arabia Saudita, nello specifico, nel 2017 l'ha resa una cittadina a tutti gli effetti, suscitando non poche discussioni e polemiche a riguardo. Tanto che diverse realtà istituzionali si sono interrogate sulla possibilità di classificare i robot così sofisticati come "persone elettroniche con obblighi e diritti".
Lo stesso fatto che questo robot fosse in grado di formulare discorsi e risposte come quelli che l'hanno resa famosa è stato oggetto di critiche e posizioni contrastanti nella comunità scientifica. Sophia, infatti, è un chatbot, progettato dalla Hanson Robotics di Hong Kong per simulare la conversazione umana e non per esprimere desideri o emozioni, dunque per molti dovrebbe essere mantenuto quello scopo.
Non possiamo negare, alla luce di tutto questo, che la robotica abbia oggi numerose applicazioni utili e pratiche. E di certo, in un futuro forse non troppo lontano, dovremo fare sempre più i conti con dispositivi come Sophia. Cosa ne pensate? Prospettive interessanti o un po' inquietanti?