Infermiera deride sui social un bambino con una patologia congenita: licenziata
Siamo talmente abituati a raccontare sui social ciò che ci accade e le esperienze che viviamo, che spesso non ci rendiamo conto di stare esagerando, di star superando i limiti e di star assumendo un comportamento irrispettoso nei confronti degli altri. Ognuno, con i propri canali social, fa ciò che ritiene opportuno; questo non significa però comportarsi in maniera scorretta e mancare di rispetto alle altre persone. È ciò che ha fatto Sierra Samuels, un’infermiera nel reparto terapia intensiva neonatale al Jackson Memorial Hospital di Miami.
via nypost
Sierra è stata licenziata in tronco per aver pubblicato sul suo profilo Instagram una foto in cui derideva un neonato con una patologia congenita. La donna ha pubblicato il post, inconsapevole delle ripercussioni che questo gesto avrebbe avuto: l’ospedale ha così iniziato delle indagini. Nel post la donna diceva: "La mia serata stava andando alla grande, boom!". Alla foto del neonato la donna ha associato degli hashtag relativi al problema congenito del bambino: la gastroschisi; si tratta di un difetto della parete addominale e l’intestino si trova fuori dal corpo. La donna non solo ha quindi deriso il bambino ma ne ha violato la privacy, pubblicando le sue foto senza il consenso dei genitori.
Not the actual photo - Fe Ngo/Unsplash
Ma non è tutto: la donna ha ripetutamente pubblicato foto di se stessa sul lavoro. Quando sono emerse le foto, e l’ospedale è venuto a conoscenza dell’accaduto, i funzionari dell’ospedale hanno così deciso di prendere provvedimenti e di licenziare la donna. Hanno definito la privacy del paziente come “una priorità assoluta” e la violazione compiuta dall’infermiera è quindi diventata oggetto di indagine.
I funzionari hanno affermato: "I dipendenti che violano queste regole sulla privacy, nonostante siano istruiti, sono soggetti ad azioni disciplinari inclusa la sospensione o il licenziamento". Hanno poi continuato: "Oltre alla violazione generale che stiamo esaminando qui, c'è un senso di decenza riguardo ai diritti e alle aspettative che tutti noi abbiamo nelle nostre somiglianze e nelle nostre immagini". La donna ha superato ogni limite, violando la privacy e dimostrando di non avere sensibilità nei confronti dei pazienti, lanciando un messaggio offensivo e sbagliato.