Sopravvivono 29 giorni in mare aperto mangiando arance, noci di cocco e bevendo acqua piovana
Ci sono storie che, a volte, riescono a impressionarci così tanto da fungere da veri e propri esempi di sopravvivenza da manuale, quasi impossibili da credere in un'era in cui tutto è tracciabile e tecnologizzato.
Può accadere anche oggi, e i due protagonisti di ciò che stiamo per raccontarvi ne sanno qualcosa, di vivere esperienze che portano ai limiti della sopravvivenza, e che isolano le persone da tutto e tutti, senza altro appiglio che la speranza di essere salvati. I nostri due uomini sono sopravvissuti in mare per ben 29 giorni, naufragati dopo una tempesta a ben 400 km dalle coste della Papua Nuova Guinea. Come hanno fatto? Si sono sostenuti con poco, come dei veri naufraghi.
Quella che era iniziata come una normalissima uscita in motoscafo, per Livae Nanjikana e Junior Qoloni, si è trasformata in un vero e proprio incubo, un'esperienza che non dimenticheranno tanto facilmente, ma alla quale possono dire di essere scampati.
I due si trovavano nel Mare di Salomone, al largo delle coste della Papua Nuova Guinea, sulla loro imbarcazione lunga circa sette metri. Le condizioni meteorologiche sono piuttosto imprevedibili e mutevoli da quelle parti, tanto che all'improvviso, a causa delle forti piogge e del vento, hanno perso di vista la terraferma e sono stati spinti proprio dove non avrebbero mai dovuto arrivare.
ILO Asia-Pacific/Flickr - Not the actual photo
Come se non bastasse, la batteria del loro localizzatore GPS si è scaricata del tutto, e la benzina del loro motoscafo scarseggiava. Non sapendo dove andare, ai due non è rimasta altra scelta che aspettare che qualcuno li trovasse e li salvasse. La fortuna ha voluto che, insieme a loro, avessero in barca una provvista di arance e noci di cocco, molte delle quali, durante la tempesta, si sono sparpagliate in mare.
È proprio dall'acqua intorno a loro che le Livae e Junior, entrambi originari delle Isole Salomone, li hanno raccolti e, centellinandoli a dovere, sono riusciti a sopravvivere per ben 29 giorni, finché un pescatore li ha avvistati ed è accorso in loro aiuto.
Brocken Inaglory/Wikimedia - Not the actual photo
Prima che venissero salvati, avevano pensato bene di costruire, con i materiali che ancora avevano all'interno del motoscafo, una sorta di vela che li avrebbe fatti navigare grazie alla direzione del vento. L'intervento dell'uomo, tuttavia, è stato provvidenziale, considerando anche che, con quella scarsità di cibo e bevendo acqua piovana, probabilmente non avrebbero potuto resistere ancora a lungo lì in mare aperto.
Insomma: un vero e proprio mese da naufraghi, per loro, in una storia che sembra proprio uscire da una sceneggiatura o da una trama avventurosa!