Ragazzo di 16 anni crea un'app per comunicare con la sorellina disabile: ora è gratis per tutti
Quando un'impresa nata per aiutare una persona cara in difficoltà si trasforma in un successo così grande da diventare fondamentale per tanti altri, non possiamo che lodare le persone che l'hanno ideata, sviluppata e sostenuta. Persone speciali come lo statunitense Archer Calder, uno studente di scuola superiore che, a soli 16 anni, ha già fatto qualcosa di estremamente grande.
Non solo per Della, la sua sorellina disabile di 14 anni, ma anche per molti altri ragazzi, uomini e donne per i quali compiere le azioni quotidiane che tanti danno per scontate non è affatto semplice. Appassionato di computer e programmazione, il giovane Archer ha pensato a chi, come sua sorella, non è in grado di parlare, e così ha deciso di impiegare tutti i suoi sforzi e le sue capacità nella creazione di una applicazione molto speciale. Scopriamola più da vicino.
via Freespeech
Si chiama Freespeech, e il nome non è affatto casuale. La app ideata dal sedicenne Archer, infatti, consente alle persone che sono costrette a comunicare con un linguaggio non-verbale di facilitarsi qualsiasi forma di interazione con gli altri. Premendo pulsanti visivi che rappresentano le parole, chi la utilizza può mettere insieme frasi di senso compiuto effettuando questo gesto in sequenza. Il risultato? Uno strumento che, nel caso di Della e non solo, ha aperto prospettive di dialogo completamente nuove.
Oltre alle sue utili funzionalità, però, la cosa più emozionante e motivante di questa app è senza dubbio la genesi che ha avuto. Archer, infatti, è legato a sua sorella da un legame a dir poco indissolubile, e la necessità di cimentarsi nell'impresa di Freespeech è arrivata proprio quando il ragazzo ha sentito il bisogno di ascoltare i pensieri, i bisogni e i desideri di Della. La ragazza, affetta da una rara condizione genetica chiamata Sindrome di Bainbridge-Ropers, non è in grado di parlare, anche se ora, grazie al lavoro di Archer, in parte è come se lo facesse.
"Voglio comunicare con lei così come lo farei con chiunque altro" ha detto il sedicenne che, con questo preciso obiettivo in mente, si è messo al lavoro. Egli stesso, del resto, ha a modo suo sperimentato cosa vuol dire non riuscire a esprimersi come si vorrebbe, dato che è stato affetto da una balbuzie che ha dovuto curare con diversi anni di logopedia.
La sua app dunque, sviluppata inizialmente per scopi personali, è presto diventata disponibile gratuitamente per tutti. Un progetto open-source di comunicazione aumentativa e alternativa che Archer spera possa aiutare tante persone che, come Della, incontrano difficoltà quotidiane anche nei gesti più semplici. "Quando mia sorella ha utilizzato l'app per la prima volta - ha raccontato - è stato come se avessimo comunicato finalmente in modo normale, come avremmo fatto con qualcuno che fosse in grado di parlare. Un momento veramente speciale".
"C'è stato sicuramente un cambiamento nella vita di Della da quel momento - ha proseguito Archer - ora è più libera di esprimersi". Rendendo pubblico il codice sorgente della sua creazione, questo ragazzo incoraggia altre persone a migliorarla e a utilizzarla per le loro necessità. E la sua storia, motivante ed emozionante allo stesso tempo, ha fatto presto il giro del mondo, con la speranza che presto, Freespeech possa diventare uno strumento di uso comune!