Chirurga multata di 15.000$ per aver partecipato a due videochiamate dalla sala operatoria
Le videochiamate di lavoro sono ormai uno strumento all'ordine del giorno. In moltissimi contesti sono infatti utilizzate da persone che, quotidianamente, si trovano a dover comunicare a distanza con i loro capi o con i loro colleghi. La comodità è innegabile: invece di ascoltare soltanto la voce dei nostri interlocutori, possiamo anche interagire a livello visivo, a tutto vantaggio di una comunicazione più simile a quella ottenuta di persona.
Ne sa qualcosa, e a sue spese, anche la dottoressa di cui stiamo per parlarvi. La chirurga plastica 62enne, infatti, ha deciso di utilizzare le videocall lavorative effettuate tramite Zoom in un modo piuttosto inconsueto, che evidentemente non è andato giù al Board of Physicians dello Stato del Maryland. L'autorità , preposta tra le altre cose, a vigilare sul corretto operato dei medici e sulla qualità dei servizi offerti, ha emesso una pesante sanzione nei suoi confronti, dopo che la dottoressa ha partecipato a diverse riunioni con i membri dell'assemblea mentre si trovava nella sala operatoria, intenta a operare dei pazienti.
via Daily Mail
Proprio così: per almeno due volte, i colleghi di Terri Hill, chirurga plastica e legislatrice, è stata vista dai colleghi giuristi apparire in videocall amministrative mentre era intenta a effettuare interventi chirurgici in sala operatoria. Gli episodi non sono passati inosservati, e così la dottoressa è stata denunciata. I colleghi che hanno segnalato gli episodi si sono detti "indignati e sconvolti" da quanto accaduto, e hanno accusato Terri Hill di "mettere in pericolo il benessere dei pazienti con un comportamento non appropriato".
Critiche dure, alle quali la dottoressa ha risposto che, in sua difesa, aveva chiesto il permesso ad entrambi i pazienti per operarli mentre avrebbe partecipato alle riunioni video. A nulla, tuttavia, sono serviti questi consensi e le sue giustificazioni. Il Consiglio del Board of Physicians ha deciso di multarla per 15.000 dollari, constatando che, nei moduli di permesso, non era stato specificato che la Hill avrebbe preso parte agli incontri durante le operazioni chirurgiche.
La professionista si è detta dispiaciuta per quanto accaduto, ma ha dichiarato che avrebbe accettato di buon grado le decisioni del Consiglio, affermando che, per lei, "la chirurgia è una cosa seria" e che "se ci fossero stati problemi di privacy o sicurezza non lo avrebbe fatto". La dottoressa Hill, ora, ha un anno di tempo per pagare la multa di 15.000 dollari che le è stata fatta. Nel frattempo, la vicenda ha suscitato molto scalpore, negli Stati Uniti e non solo. Voi che ne pensate?