Giocare con i videogiochi per 30 minuti al giorno riduce il rischio di demenza: lo studio

di Irene Grazia Paladino

12 Novembre 2021

Giocare con i videogiochi per 30 minuti al giorno riduce il rischio di demenza: lo studio

I videogiochi, utilizzati soprattutto dai più giovani, sono spesso associati a qualcosa di negativo: molti ragazzi trascorrono ore intere davanti ad uno schermo e tendono così ad isolarsi dal resto del mondo. Ma i videogiochi fanno davvero male alla salute e alla socialità? Come sempre, non esiste una risposta univoca: l’eccesso fa male ma, se utilizzati con parsimonia, possono avere anche effetti benefici sulla salute. È ciò che ci dice uno studio pubblicato sulla rivista Behavioral Brain Research nel maggio 2020, che ha individuato una relazione tra il giocare ai videogiochi e una riduzione del rischio di sviluppare demenza senile

 

via Pub Med

Norwood Charity/Wikimedia Commons

Norwood Charity/Wikimedia Commons

La demenza senile è una malattia degenerativa dell’encefalo che colpisce soprattutto le persone anziane e a cui è associata una riduzione progressiva delle facoltà cognitive. Invecchiando, tutti noi andiamo incontro al rischio di sviluppare demenza. La scienza, però, sta mettendo in campo tutti i suoi strumenti con l’obiettivo di bloccarla o, quantomeno, rallentarne il processo e ridurne gli effetti. Uno studio condotto su partecipanti di età compresa tra 60 e 80 anni ha dimostrato come giocare ai videogiochi per 30 minuti al giorno potrebbe ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare la demenza. 

Ai partecipanti è stato chiesto di giocare da 30 a 45 minuti ad un gioco ogni giorno per quattro settimane. Durante l’esperimento, e quattro settimane dopo la sua fine, i ricercatori hanno condotto dei test di memoria, per verificare la salute cognitiva dei partecipanti. I partecipanti che hanno giocato a videogiochi che hanno un’ambientazione 3D, come Super mario o Angry Birds, hanno avuto un miglioramento delle capacità cognitive, soprattutto rispetto ai partecipanti che hanno giocato a giochi a due dimensioni, come il solitario.

City of Seattle/Flickr

City of Seattle/Flickr

Cosa suggerisce allora l’esperimento? Che i videogiochi immersivi in 3D potrebbero aiutare a migliorare le capacità cognitive delle persone anziane, anche in quelle che mostrano l’insorgenza della demenza. I ricercatori suggeriscono anche che giocare per 30 minuti al giorno ai videogiochi può essere benefico ad ogni età. Gli autori hanno scritto: "Qui, abbiamo replicato il nostro precedente studio sui videogiochi negli anziani sani, dimostrando che giocare ai videogiochi per quattro settimane può migliorare la memoria basata sull'ippocampo in una popolazione che sta già sperimentando un declino della memoria legato all'età. Inoltre, abbiamo dimostrato che i miglioramenti durano fino a quattro settimane dopo l'intervento, evidenziando il potenziale dei videogiochi come intervento per il declino cognitivo legato all'età".