Due mamme sono state costrette a scambiarsi le figlie dopo un clamoroso errore della clinica
Una vicenda che, senza esagerazioni, potremmo definire un vero e proprio incubo, quella vissuta da Daphna e Alexander, una coppia di Los Angeles che, dopo mesi di attesa e aspettative, hanno dato alla luce la seconda figlia. La bimba, concepita grazie alla fecondazione in vitro, ha destato da subito delle perplessità nei due.
Quando è nata, infatti, non assomigliava affatto né al padre, né alla madre: la sua carnagione era decisamente più scura di quella dei genitori, e i dubbi sul fatto che la piccola fosse frutto di un errore della clinica presso cui Daphna aveva partorito hanno cominciato a farsi strada in maniera piuttosto prepotente. Fidandosi, in ogni caso, della struttura, per le prime settimane hanno deciso di non fare nulla, anche se poi un test del DNA ha rivelato la scioccante verità: la bimba non era figlia loro, avevano dato alla luce una creatura che, biologicamente, era di altri genitori.
"Invece di allattare mia figlia, ho stretto un legame con una bambina che poi sono stata costretta a lasciare" ha commentato la donna, evidentemente scossa per quanto accaduto. Difficile darle torto, visto il clamoroso errore commesso dai funzionari della clinica in cui ha partorito grazie alla fecondazione in vitro. Non appena lei e suo marito hanno ricevuto i risultati del test genetico, sono subito scattate le ricerche volte a rintracciare l'altra coppia, che con ottime probabilità stava crescendo la loro figlia biologica.
Così, si è scoperto che madre e padre avevano messo al mondo la piccola circa una settimana dopo di loro. Non sono mancati gli incontri tra i quattro genitori, tutti ovviamente sorpresi e sconvolti dalla vicenda, e alla fine si è deciso, passando anche attraverso un iter legale, di procedere allo scambio delle bimbe. Una scelta che, nonostante abbia restituito le legittime figlie ai legittimi genitori, non è stata affatto semplice da affrontare.
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"I nostri ricordi del parto saranno per sempre funestati da quell'errore commesso dalla clinica - ha affermato Daphna - la nostra sofferenza e il nostro senso di confusione non possono essere sottovalutati". Partendo da queste comprensibili motivazioni, la coppia ha deciso di fare causa al California center for Reproductive Health di Los Angeles, nonché al laboratorio che si occupa di embrioni e gestione dei campioni. Considerando anche che Daphna e Alexander hanno un'altra figlia di 7 anni, non è difficile capire quale trauma lo scambio possa aver causato in famiglia.
Come loro, anche l'altra coppia - rimasta nell'anonimato - farà causa alla clinica. Esistono precedenti giudiziari di casi simili, negli Stati Uniti, che sono stati vinti dai genitori, e basandosi su di essi, i genitori hanno ottime probabilità di vincere. Una consolazione piuttosto magra, tuttavia, che di certo non restituirà loro la gravidanza e i primi momenti di vita della vera figlia. Che ne pensate di questa vicenda?