L'Italia vieta finalmente gli allevamenti di animali da pelliccia: è il ventesimo Paese in Europa
Sebbene spesso ci troviamo a descrivere atti di crudeltà e maltrattamenti ai danni di elementi naturali e animali indifesi, per fortuna ogni tanto arriva anche qualche buona notizia. In mezzo a tanta negatività e a tante abitudini che sembrano dure a venir meno, infatti, ci sono persone che si battono per cambiare la situazione e che, come nel caso degli allevamenti di animali da pelliccia, ottengono vittorie davvero importanti.
Dopo altri 19 Paesi europei che hanno messo al bando l'allevamento di animali per ricavarne pellicce, anche l'Italia ha decretato lo stop. Una notizia che segna un vero punto di svolta epocale: dal 1 gennaio 2022 nessun animale potrà più essere tenuto in cattività per ricavarne abiti e accessori.
Oikeutta eläimille/Flickr - Not the actual photo
Volpi, visoni, procioni, cincillà e non solo: a essere di fatto salvati dal provvedimento che la Commissione Bilancio del Senato italiano ha varato a dicembre 2021 sono migliaia di animali destinati a nascere e crescere in cattività in allevamenti utilizzati ad hoc per le pellicce, in cui le condizioni di vita, per loro, non sono certo le migliori.
Da anni, a questo proposito, in Italia come in altri Paesi d'Europa non sono mancate le battaglie di associazioni animaliste, personaggi famosi e realtà che hanno a cuore la salvaguardia degli animali. Dopo alcune chiusure momentanee degli allevamenti, dettate da motivazioni igienico-sanitarie, ora sembra proprio che lo stop sia definitivo e irrevocabile.
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Migliaia di visoni già presenti in queste strutture (cinque sono quelle attive in tutta Italia) verranno salvati e, grazie a questo apposito provvedimento, agli allevatori sono stati destinati indennizzi in denaro per un totale di 3 milioni di euro. Con questi soldi, oltre a provvedere allo smantellamento dei luoghi dove gli animali erano tenuti in cattività, i proprietari potranno riconvertire i loro ex-allevamenti in chiave ecologica, ad esempio come parchi solari e fotovoltaici.
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Anni di attese e battaglie che dunque finalmente hanno portato a ottenere frutti concreti. Seppur in ritardo rispetto ad altre realtà d'Europa, anche l'Italia si è adeguata ad una tendenza che, oltre a essere civilmente corretta, permetterà anche di porre le basi per un futuro più ecologico e rispettoso dell'ambiente. "Inizia una nuova epoca di civiltà - ha commentato Simone Pavesi, responsabile area Moda Animal Free della Lav - in cui i nostri figli avranno difficoltà a credere che un tempo gli animali venivano allevati per poi strappare loro la pelliccia".