Studente trova un bug sui Macbook di Apple: riceve una ricompensa di oltre 100.000 dollari
Le abilità informatiche rappresentano oggi una grande risorsa: per riuscire a destreggiarsi tra le tecnologie e il loro funzionamento sono necessarie alcune abilità. Attenzione ai dettagli e curiosità sono alcune di queste. Apple ha deciso di premiare tutti coloro che riescono ad individuare dei bug nei dispositivi Apple. Il programma è stato chiamato “bug bounty” e questi permettono a sviluppatori ed esperti informatici di individuare i problemi e segnalarli ad Apple prima che diventino di dominio pubblicano e possano causare problemi ai clienti: si tratta di un lavoro complesso e di grande valore per la multinazionale, che premia con una somma in denaro coloro che segnalano i bug.
via Republic World
Ryan Pickren ce l’ha fatta: non solo ha trovato il bug ma è riuscito a portare a casa un significativo gruzzoletto, ottenuto come ricompensa. Ryan è uno studente di infomratica, e ha scoperto un bug che potrebbe essere sfruttato in modo negativo per hackerare la fotocamera di alcuni utenti che possiedono un Mac. Molti informatici hanno provato a trovare dei bug e segnalarli, e alcuni si sono lamentati del fatto che Apple non avesse mai inviato loro una ricompensa. Ma Ryan si è dimostrato orgoglioso del suo risultato: ha ricevuto come ricompensa 100.500 dollari.
Not the actual photo - Pixabay
Si tratta della somma più alta che Apple abbia mai elargito per la scoperta di un bug di questo tipo, o almeno si tratta della somma più alta resa nota. Certamente si tratta di una scoperta di valore, in quanto un hacker malintenzionato avrebbe potuto utilizzare il microfono e la fotocamera del Mac per spiare ciò che stava accadendo sullo schermo del proprietario, ovvero accedere a documenti e file privati o a dati bancari. In seguito alla sua segnalazione, Apple ha risolto tutto in poco tempo grazie ai suoi programmatori ma non ha mai commentato la scoperta di questo bug, per cui non sappiamo se qualche hacker sia riuscito a sfruttare in tempo la falla per scopi poco leciti. Ryan, però, ce l’ha fatta: è riuscito ad individuare e a sfruttare il bug per trarne profitto, e siamo sicuri che molti altri informatici proveranno ad individuare qualche errore sfuggito alla multinazionale.