Questa giornalista fece il giro del mondo in 72 giorni ispirata da un famoso romanzo
A chi non piacerebbe poter compiere l’impresa di fare il giro del mondo? Mescolarsi con culture sempre diverse, conoscere ogni sfaccettatura del nostro pianeta e tonare a casa con un bagaglio di esperienza così ricco e completo? Un’avventura senza dubbio invidiabile, che ha compiuto il protagonista del libro “Il giro del mondo in ottanta giorni” scritto da Jules Verne nel 1873 e che qualcuno ha voluto sfidare.
Si tratta di una persona in carne e ossa che, qualche anno più tardi, conquistò un famosissimo record.
Parliamo di Nellie Bly, giornalista investigativa del "New York World” che sul finire dell’800 compì il giro del mondo in soli 72 giorni.
via Biography
Nellie Bly a 26 anni
La vicenda ha origine da un utopico desiderio della donna, che all’epoca aveva soli 24 anni, la quale ne parlò all’editore del giornale per cui lavorava: sognava di battere Phileas Fogg, il personaggio del romanzo di Verne, che di giorni per fare il giro del globo ne aveva impiegati precisamente 80. Il suo datore di lavoro sulle prime non fu d’accordo, in quanto Nellie era una donna, poi però cambiò idea: diede il suo consenso alla giornalista e soltanto quarantott’ore per prepararsi prima della partenza.
A quel punto la Bly scelse la prima tappa del suo tour, senza programmare le successive, che ricadde su Londra con partenza il 14 novembre del 1889. Poi raggiunse l’Inghilterra, una settimana più tardi, a bordo della nave Augusta Victoria. Da lì, acquistò un biglietto del treno con direzione Parigi e tentò tentò in ogni modo di trovare l’autore del romanzo che aveva dato inizio al suo sogno, riuscendoci. Jules Verne le disse: “Se ci riuscirai in 79 giorni, applaudirò con entrambe le mani.”
"Le tour du monde en 80 jours" di Jules Verne
Nellie però si era prefissata di portare a termine il suo viaggio intorno al mondo nell’arco di 75 giorni e da quel momento si impegnò per accelerare ancora di più il raggiungimento del suo obiettivo.
Tra i mezzi di trasporto usati dalla giornalista, oltre a navi e aerei, ci furono persino cavalli e asini, ma anche una piccola barca da fiume e un jinrikisha, una sorta di sedile a due ruote trascinato dalla forza umana.
Un viaggio dalle mille peripezie che oggi può essere rivissuto grazio a un progetto di realtà virtuale realizzato al Newseum di Washington, dal titolo “Nellie Bly: The Virtual Reality Experience”, che riproduce le varie tappe attraversate dalla giornalista. Il viaggio simulato comprende anche gli inconvenienti che dovette affrontare durante il lungo percorso, tra cui una tempesta di neve improvvisa, e le varie curiosità inerenti ai suoi spostamenti, come l’acquisto a Singapore di una scimmietta da compagnia.
La Bly in Messico
Mentre la Bly era in viaggio, le pagine del New York World parlavano della sua impresa e l’editore lanciò una proposta ai lettori: la rivista avrebbe regalato una vacanza in Europa a chi avesse indovinato - o quasi - la data di ritorno di Nellie.
La cosa ottenne un grande riscontro, attirando grande interesse e partecipazione dal pubblico che fruttò la vendita di moltissime copie.
Un grande successo editoriale ma soprattutto personale: il record del giro del mondo più veloce è rimasto nel tempo nelle mani della Bly, qualcuno ha voglia di sfidarla?