Tre uomini paralizzati tornano a camminare grazie a degli elettrodi gestiti da un tablet: lo studio
Le ricerche in campo scientifico non si fermano mai e grazie a esse molte persone con problemi di varia natura possono ambire a una qualità di vita migliore: in questo caso, si parla di paralisi, condizione che a seguito di incidenti o per altri tipi di cause impedisce l’uso delle gambe e, se più estesa, anche di busto e braccia.
Arriva dalla Svizzera un’ottima notizia: i ricercatori hanno individuato un sistema innovativo e ancora in fase sperimentale che può rivelarsi di grande aiuto per molti pazienti.
via Science
Lo studio, che si è svolto nel Politecnico di Losanna con il coordinamento di Grégoire Courtine e Jocelyne Bloch, ha coinvolto tre uomini rimasti paralizzati dopo aver avuto un incidente in motocicletta. I soggetti scelti per la sperimentazione dopo un solo giorno avevano compiuto piccoli movimenti e oggi sono in grado di muovere alcuni passi fuori casa grazie alla stimolazione elettrica.
La paralisi, infatti, compromette i nervi del midollo spinale che comunicano con i muscoli del corpo, impedendone quindi i movimenti. Questa tecnica genera una stimolazione epidurale assistita, con la quale è possibile riattivare artificialmente la comunicazione controllando degli elettrodi installati nella colonna vertebrale. Un risultato che, pur non eliminando l’utilizzo della sedie a rotelle, potrebbe garantire tempi di recupero più veloci, semplici e soddisfacenti.
Il metodo prevede quindi l’applicazione di elettrodi all'interno del midollo spinale, che possono essere gestiti dai pazienti tramite un tablet. Con l’uso del dispositivo, è possibile stimolare il movimento coordinato dei muscoli per poter camminare, ma anche nuotare e persino pedalare. I pazienti possono selezionare il movimento che desiderano effettuare sul tablet, il quale, tramite il sistema Bluetooth, invierà il comando a un trasmettitore posizionato intorno all’addome, al cui interno è impiantato un generatore di impulsi che attiva gli elettrodi situati nella colonna vertebrale. Il procedimento richiede un tempo di circa dieci minuti.
Rispetto agli elettrodi già esistenti, i ricercatori hanno modificato la forma dei nuovi dispositivi, rendendola più lunga e più larga al fine di migliorarne il posizionamento e riuscire a raggiungere in modo efficace le radici dorsali, che vanno stimolate per poter attivare il movimento degli arti.
A distanza di 4-6 mesi dalla sperimentazione, i tre pazienti coinvolti riuscivano a camminare con il solo supporto di un deambulatore per la stabilità: un risultato eccezionale, se si considera che gli studi precedenti garantivano questo esito dopo oltre un anno.
Poter muovere alcuni passi è importante per la salute generale dei pazienti paralizzati: migliora la circolazione, il controllo dell’intestino e una riduzione dei problemi legati a una costante posizione seduta.
Fra i tre uomini che hanno partecipato allo studio c’è l’italiano Michel Roccati, paralizzato da quattro anni, che grazie a questo sistema è riuscito a superare nientemeno che l'ostacolo dei gradini: "I primi passi sono stati qualcosa di incredibile, un sogno che si avverava. Ora sono in grado di salire e scendere le scale e il mio obiettivo è, entro primavera, quello di riuscire a camminare per un chilometro" ha dichiarato.
La ricerca non si ferma e lo scopo è quello di coinvolgere un numero sempre maggiore di pazienti, così da poter mettere in commercio al più presto la nuova tecnologia.