Un nuovo pianeta nel sistema stellare più vicino al nostro: la nuova scoperta astrofisica
Cosa c’è oltre i confini della Terra? Lo spazio è talmente sconfinato che le scoperte non hanno fine. La sua esplorazione riserva enormi sorprese, dagli astri ai satelliti, fino ai pianeti e ai sistemi solari. Un universo immenso che non possiamo conoscere del tutto, ma che grazie agli astrofisici possiamo sperimentare in piccola parte.
Mentre ci si domanda ancora se sia reale l’esistenza di alieni simili a noi, ci si interroga sugli UFO e si fantastica su uno scenario futuristico in cui sarà possibile per tutti approdare sul altri mondi, gli scienziati ci portano un’altra scoperta: un nuovo pianeta nel sistema planetario più vicino alla Terra.
via Science Daily
Il suo nome è Proxima d e orbita intorno a Proxima Centauri, la stella nana rossa che si trova più vicino al Sole del nostro sistema, precisamente a una distanza di quattro anni luce.
Si tratta del terzo pianeta rilevato nel sistema stellare, dopo Proxima c e Proxima b, che fu scoperto nel 2016 e confermato nel 2020. Un evento che suscitò grande emozione, dal momento che si trattava di un pianeta “vicino” al nostro e con la stessa grandezza, cosa che avrebbe potuto renderlo abitabile. Su Proxima b infatti sono presenti superfici rocciose e la sua temperatura fa sì che l’acqua rimanga a uno stato liquido, favorevole quindi alla possibile formazione di vita che conosciamo.
Proxima d, invece, non è altrettanto confortevole: la sua posizione, a metà fra la stella e la fascia vivibile, non rende possibile la presenza di acqua allo stato liquido. Inoltre, sulla sua superficie un anno equivarrebbe a soli cinque giorni sulla Terra.
È tra gli esopianeti - cioè che appartengono a sistemi orbitanti intorno a una stella - più leggeri scoperti finora: la sua massa è di un quarto rispetto a quella terrestre.
Gli scienziati hanno calcolato le sue dimensioni ricorrendo alla tecnica della velocità radiale, che stima il leggero moto delle stelle provocato dai pianeti e usa questo dato per valutarne la massa: Proxima d causa un lieve spostamento, attraendo e respingendo Proxima Centauri avanti e indietro di circa 40 centimetri al secondo.
Per individuare il pianeta alieno i ricercatori hanno usato il Very Large Telescope dell'European Southern Observatory in Cile.
Secondo gli scienziati, ulteriori ricerche potrebbero condurre alla scoperta di nuovi pianeti: chissà che un giorno non arrivi la notizia di un mondo abitato esattamente come il nostro, sul quale potremmo pensare di vivere.