L'azienda licenzia il suo miglior dipendente ma se ne pente subito dopo
Cosa accade in azienda quando vengono messi in atto cambiamenti radicali? I cambiamenti si ripercuotono, senza alcun dubbio, sia sui vertici aziendali che sui dipendenti. La storia di cui stiamo per parlarti nasce proprio da questa rivoluzione aziendale, e a raccontarla su reddit è un uomo, ma la vicenda è accaduta al padre di una sua amica. L'uomo questione è un anziano ingegnere che - dopo anni di esperienza nella compagnia - è entrato a far parte delle dinamiche organizzative. Qualcosa, però, non è andato come previsto.
via reddit
L’utente racconta che l’uomo protagonista della storia, ormai andato in pensione, era un ingegnere meccanico con molto esperienza, gestiva un team di ingegneri più giovani e aveva 55 anni quando tutto è accaduto. In azienda è sempre stato considerato un impiegato prezioso e aveva ricevuto molti riconoscimenti dal suo precedente lavoro di lavoro. Tutto è cambiato, però, quando la sua azienda è stata acquisita da un’azienda ancora più grande ed è stato introdotto un nuovo team. La nuova direzione aveva promesso che niente sarebbe cambiato, ma non fu così: i nuovi vertici aziendali hanno iniziato a promuovere una nuova cultura, decisamente peggiore della precedente:
“Il nuovo management ha fatto pressioni per gli straordinari non pagati, per una cultura aziendale più "americana" con applausi e così via. Lo status di dipendente dell’ingegnere di lunga data e competente lo ha tenuto al sicuro per un po' di tempo, prima che il nuovo management si rendesse conto che la resistenza alla nuova "cultura" era incentrata su di lui e iniziasse a spingerlo a giocare al suo fianco. Quando non lo fece, diventarono sempre più ostili, rendendosi conto che gestiva una grande percentuale di ingegneri e resisteva alla loro leadership. Hanno iniziato a ordinargli di fare gli straordinari. [...] La giornata lavorativa diventava sempre più ostile e sapeva che le cose prima o poi sarebbero arrivate alla ribalta.”
Il dipendente, alla fine, è stato licenziato: hanno visto che stava rispondendo ad una mail per affari secondari, non inerenti al suo lavoro. L’ingegnere, però, non è rimasto in silenzio: ha parlato con i 3 dirigenti e ha chiesto loro: “siete sicuri di volerlo fare?” e loro hanno risposto di sì. L’uomo ha quindi lasciato l’azienda e ha ricevuto proposte di lavoro da concorrenti: rifiutò la loro offerta e decise di dedicarsi alla sua attività secondaria. Tutti i colleghi dell’azienda dalla quale è stato cacciato, però, continuavano a contattarlo per consigli. I manager dell’azienda hanno capito l’errore commesso, e hanno chiesto all’ingegnere di tornare. Lui ha accettato di tornare a determinate condizioni: ha chiesto un risarcimento danni e un risarcimento per il trattamento di fine rapporto. Da allora, i manager non si sono più pronunciati a suo sfavore.