Si licenzia perché non riceve il giusto stipendio: quando se ne va l'azienda perde 40 milioni di dollari
Non è così scontato lavorare sodo ed essere pagati il giusto. Anzi, purtroppo a volte questa è una vera rarità. Non corrispondere ai dipendenti un salario equo, però, può rivelarsi un vero problema per le aziende, come nel caso dell'impiegato di cui stiamo per parlarvi. Sebbene così facendo si risparmi del denaro, se il lavoratore di turno decide di non accettare più le condizioni, le conseguenze possono essere disastrose.
Lo dimostra alla perfezione questa storia, che vede protagonista un informatico che, col suo licenziamento, ha causato alla ditta per cui lavorava una perdita milionaria. Proprio così, nessuna esagerazione: basta leggere il suo racconto, divenuto virale sul web, per rendersi conto di come certe azioni andrebbero ponderate molto bene, da parte dei datori di lavoro.
via Reddit
Il dipendente ha condiviso ciò che ha fatto in un post apparso nella community AntiWork di Reddit. Questo specialista informatico, letteralmente oberato di lavoro e non pagato il giusto, ha deciso che ne aveva abbastanza. Così, ha interpellato i responsabili della multinazionale per cui lavorava - che produce componenti automobilistici - chiedendo loro condizioni migliori. La risposta? Non è stata accomodante, ma ben presto si è rivelata un vero boomerang economico per la stessa azienda.
"Quando ho accettato il lavoro non sono stato assunto a tempo pieno, e inizialmente avrei dovuto rimanere con loro per un solo anno - ha scritto l'utente @slw_motion_trainwrck su Reddit - poi le mie mansioni sono aumentate, mi hanno assunto a tempo pieno ma il mio stipendio è aumentato solo di 2.000$ l'anno. Un mio collega, che poi è diventato il mio capo, guadagnava già il triplo di me, con le stesse identiche mansioni".
"Per oltre un anno ho lavorato in media 16 ore al giorno per 7 giorni a settimana, compresi weekend, vacanze, festività. Ho perso qualsiasi ricorrenza con la mia famiglia perché ero reperibile 7 giorni su 7 per tre diverse aziende, senza ricevere nessun bonus: erano previsti solo per i manager".
Una situazione che definire ingiusta sarebbe riduttivo, per la quale il dipendente ha deciso di agire nel concreto. "Ho detto al mio capo che avevo bisogno che il mio stipendio corrispondesse a quello che aveva lui prima della promozione - ha scritto - altrimenti me ne sarei andato. Mi sembrava giusto, visto che stavo guadagnando un terzo di quanto percepiva lui, e avevo il triplo del carico di lavoro. Alla fine mi è stato proposto un aumento di 66$ al mese lordi. E stiamo parlando di una multinazionale da 4 miliardi di profitti l'anno!"
Qualche mese dopo, la situazione è cambiata. L'informatico ha trovato un nuovo lavoro, per fortuna con uno stipendio doppio e minor carico lavorativo. "Quando l'ho comunicato al mio capo e alle risorse umane - ha scritto ancora l'utente - sono andati in confusione, perché ci avevano messo sei mesi a trovare me, e così hanno cominciato a fare ogni cosa per rendere il mio lavoro impossibile nelle ultime due settimane". Quando finalmente l'uomo aveva consegnato computer e cellulare, ecco arrivare un grandissimo problema.
"Uno dei tre siti che gestivo ha avuto un problema - ha raccontato - e il capo era in vacanza, non c'erano informatici in quel momento all'interno della ditta, e nessuno poteva risolvere il problema. Tutti hanno cercato di mettersi in contatto con me, ma io non lavoravo più per l'azienda. Nel cuore della notte mi sono arrivati tantissimi messaggi, e non ho mai riso tanto in vita mia. È stato il karma più glorioso che potessi aspettarmi: la ditta ha perso 218.000$ al minuto finché le attività non sono state ripristinate. Quando un produttore automobilistico interrompe tutta la produzione di circa 10 linee di montaggio, i conti sono presto fatti".
Insomma: l'azienda ha pagato davvero cara la sua insensibilità nei confronti del dipendente. La storia ha fatto registrare un numero altissimo di commenti e reazioni da parte degli utenti. Voi che ne pensate? Avete mai vissuto esperienze simili sul lavoro?