Un ricerca mostra che mangiare qualcosa fino a sentirsi pieni ritarderà la voglia di assaggiarla ancora
Tutti abbiamo delle preferenze, in termini alimentari. C’è chi preferisce il dolce al salato, chi va pazzo per la cucina speziata e chi invece non la gradisce e via dicendo. E per quanto riguarda le bevande? È la stessa cosa, basti pensare che quando si ordina l’acqua al ristorante, il cameriere domanda “frizzante o naturale?”
Non rinunciare al proprio cibo prediletto o sorseggiare il succo che ci piace di più va benissimo, ma c’è un ma: meglio farlo con parsimonia e smettere prima di sentirsi sazi.
Perché? Ce lo spiega una ricerca, secondo la quale riempirsi di un determinato alimento porterebbe ad apprezzarlo molto meno.
via Neuroscience Standford University
Lo studio è stato condotto da due ricercatori delle università di Stanford e Boston con ben tre esperimenti.
Il primo ha coinvolto 134 studenti, ai quali è stato chiesto di assaggiare tre diversi tipi di cracker e poi di scegliere il preferito. A quel punto, a ognuno di loro è stato consegnato un determinato numero di cracker da mangiare. Quando hanno terminato, gli studiosi hanno posto una precisa domanda: quanto si fossero divertiti nel mangiarli.
Le risposte hanno evidenziato che l’entusiasmo era decisamente inferiore in coloro che avevano ricevuto 15 cracker rispetto a chi ne aveva avuti soltanto tre.
Non solo: i partecipanti che avevano una porzione maggiore, hanno mostrato di non avere alcuna fretta nel voler riassaggiare nuovamente gli stessi cracker. Al contrario, quelli che invece avevano ricevuto una quantità ridotta, hanno chiesto una confezione in regalo del tipo di snack scelto.
Questo significa che mangiare un determinato alimento finché non ci si sente del tutto sazi ritarderà il volerlo assaggiare di nuovo. Ogni boccone in più, infatti, risulta infatti meno “divertente” e appagante del precedente. In sostanza, gli ultimi morsi saranno guidati quasi dall’inerzia, piuttosto che da un vero e proprio piacere.
"Le persone hanno la tendenza a esagerare con i cibi che apprezzano, senza rendersi conto dell'effetto” ha dichiarato Baba Shiv, professore di marketing alla Stanford. "Usando la moderazione, si prova più piacere."
Il secondo esperimento è invece riuscito a riequilibrare la sensazione di sazietà. Il test è stato effettuato su due gruppi di studenti: al primo è stato dato un sorso di succo da bere e poi due cracker, mentre al secondo, dopo i primi due passaggi, è stato dato un ulteriore sorso. Ebbene, gli studenti del gruppo numero due hanno mostrato di apprezzare molto di più il succo e hanno chiesto di averne ancora.
L’intervallo dei cracker quindi è riuscito a eliminare il senso di pienezza, facendo sì che il secondo sorso fosse piacevole come il primo tanto da desiderarne ancora.
Nel terzo esperimento, infine, gli accademici hanno chiesto a 128 studenti di bere una piccola quantità di succo d’uva e poi hanno domandato ad alcuni di loro di indicare il livello di piacere proprio mentre lo bevevano. Questo test ha dimostrato che essere consapevoli del godimento dovuto al consumare un cibo o una bevanda, aumenta l’appagamento nel farlo.
Capendo di apprezzare il primo sorso, gli intervistati hanno assaporato fino in fondo il succo, chiedendo di averne altro al più presto. Quando sono riusciti a ricordare meglio il piacere del primo assaggio, hanno riferito di aver apprezzato di più il succo ed erano di nuovo desiderosi del succo d'uva.
I risultati di questi esperimenti hanno grande rilevanza nell’ambito della memoria, su cui i ricercatori si stanno interrogando circa il processo decisionale legato alla tempestività delle informazioni: quando si sceglie qualcosa, si ricorda meglio l’ultima nozione ricevuta oppure alla prima? E quale conta di più?
In base ai dati raccolti, sembrerebbe che l’ultimo sorso o boccone, che coincide col senso di pienezza, ha un peso maggiore rispetto al piacere dato dal primo. Questo farebbe ipotizzare che il cervello tende a dimenticare l’appagamento iniziale una volta terminato.
In definitiva, per goderci davvero un cibo o una bevanda, la parola chiave è moderazione.