I funghi potrebbero "parlare" tra di loro utilizzando circa 50 "parole": lo afferma uno studio
Funghi che parlano tra loro? Se ci facessero una domanda del genere, immediatamente penseremmo a qualcosa di scherzoso, magari a una situazione irreale o quantomeno paradossale. Eppure, anche se può sembrare incredibile, quanto è emerso dalla ricerca di cui stiamo per parlarvi ci descrive uno scenario simile.
No, non stiamo scherzando, perché la ricerca in questione ha indagato proprio sulle potenzialità comunicative di questi elementi naturali. Da specie a specie esistono molte differenze, ma la sostanza è questa: tramite impulsi elettrici, i funghi sono in grado di "parlarsi", comunicandosi a vicenda quando ci sono potenziali pericoli oppure fonti di cibo. Pronti a scoprire più in dettaglio questa scoperta scientifica che sembra quasi uscita da una fiaba?
via Royal Society Open Science
Mark/Wikimedia - Not the actual photo
Lo studio è stato pubblicato dalla Royal Society Open Science e parte da un principio molto semplice. Quale? I neuroni del nostro cervello comunicano attraverso cambiamenti del potenziale elettrico, ma quasi tutte le creature senza sistema nervoso producono questi sbalzi e picchi. E i funghi non sono da meno.
I picchi e i cambiamenti elettrici, dunque, sarebbero proprio le "lingue" che utilizzano i funghi per comunicare. Lo afferma con certezza il professor Andrew Adamatzky, uno degli autori della ricerca, specificando che questi elementi naturali, per trasmettersi messaggi reciprocamente, avrebbero a disposizione anche una sorta di "vocabolario" composto da circa 50 "parole".
Certo: non è scientificamente corretto chiamarle così ma, per intenderci, è proprio quella la funzione che svolgono gli impulsi che viaggiano attraverso il micelio dei funghi cresciuti sulla stessa rete. Le rilevazioni compiute dagli scienziati, del resto, parlano chiaro: più funghi crescono dallo stesso micelio, più messaggi saranno in grado di scambiarsi. Grazie a degli elettrodi, Adamatzky e i suoi sono stati in grado di captare e catalogare con precisione la produzione di impulsi elettrici di ciascun fungo.
"Non sappiamo se esiste una relazione diretta tra questi messaggi che si scambiano i funghi e il linguaggio umano - ha commentato - forse no, ma ci sono molte somiglianze nell'elaborazione delle informazioni. L'ipotesi è che i funghi "si parlino" come fanno altre creature, avvertendosi reciprocamente sulla presenza di cibo o su eventuali pericoli". Adamatzky, in questo senso, è rimasto sbalordito nel verificare che i segnali elettrici emettevano un picco acuto in tali situazioni. Ma non è finita qui.
Analizzando matematicamente gli impulsi e confrontandoli col linguaggio umano - nello specifico, con la lingua inglese - i ricercatori hanno concluso che la lunghezza delle "parole" fungine è piuttosto simile a quella dei termini inglesi. "Tutto questo potrebbe anche non significare nulla - ha ammesso Adamatzky - ma di certo la possibilità di tradurre quello che questi organismi stanno dicendo è reale e molto interessante".
Insomma: da questa ricerca emerge una prospettiva davvero nuova e inconsueta. Voi che ne pensate? Guarderete i funghi allo stesso modo da ora in poi?