Medico della NASA viene "teletrasportato" sulla Stazione Spaziale Internazionale sotto forma di ologramma

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di Lorenzo Mattia Nespoli

20 Aprile 2022

Medico della NASA viene "teletrasportato" sulla Stazione Spaziale Internazionale sotto forma di ologramma

Presenze virtuali che "operano" in tempo reale in un luogo che si trova nello spazio. A cosa pensereste leggendo questa frase? Sulle prime a tutti verrebbero in mente contesti fantascientifici, di quelli usciti direttamente da saghe o film ambientati nel futuro. Eppure non è così.

Non è fantascienza, ma quello che è riuscita a fare la NASA in una storica comunicazione a enorme distanza in cui, per la prima volta, è stato testato l'olotrasporto. Cosa significa? Che sulla Stazione Spaziale Internazionale è arrivato un medico molto speciale, che non era lì fisicamente ma proiettato sotto forma di ologramma, e poteva interagire e parlare con gli astronauti. Un esperimento rivoluzionario che merita di essere approfondito.

via NASA

ESA - Thomas Pesquet/NASA

ESA - Thomas Pesquet/NASA

Progressi scientifici e tecnologici come questo, quando accadono, hanno davvero il potere di farci credere che il futuro sia già qui. Un futuro che magari abbiamo sempre sognato o visto in contesti non reali, proprio come quelli di Star Trek. Anche nella celebre saga fantascientifica, infatti, è apparso un medico trasmesso nello spazio tramite una proiezione olografica: lì si trattava di finzione, ma ora è realtà.

A ottobre 2021, stando a quanto ha riferito la NASA, sulla Stazione Spaziale Internazionale si è verificata una "visita a domicilio" molto speciale. Josef Schmid, chirurgo della NASA, è stato infatti teletrasportato a oltre 400 km sopra la Terra, proprio nella piattaforma orbitante dove astronauti e ricercatori svolgono le loro attività da anni.

Pixabay

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Un'illusione incredibile, quella che ha portato Schmid a parlare e a interagire direttamente con l'equipaggio della ISS. Il medico, infatti, è stato percepito in realtà aumentata grazie a una tecnologia sviluppata dalla NASA in collaborazione con Microsoft. Proprio la multinazionale informatica ha messo a punto questo rivoluzionario modo di comunicare per anni, ma questa è stata la prima volta che si è testato in un modo simile.

Non si è trattato, dunque, di una proiezione olografica tradizionale, ma di un test con un visore a realtà aumentata, progettato affinché chi lo indossi possa percepire e interagire con l'individuo di turno a distanza (in questo caso, il chirurgo Schmid). Una sola persona, nell'esperimento avvenuto a ottobre 2021, lo ha percepito in questo modo, ed è stato l'astronauta dell'ESA Thomas Pesquet. L'intento, ora, è quello di rendere tali comunicazioni il più possibile collettive e coinvolgenti.

ESA - Thomas Pesquet/NASA

ESA - Thomas Pesquet/NASA

"Il nostro corpo fisico non è lì, ma la nostra entità umana è assolutamente lì - ha affermato il dottore - immaginate di poter trasportare nello spazio il miglior istruttore o il reale progettista di una tecnologia complessa, affinché possa aiutare le persone rimanendo accanto a loro". Formazione, assistenza o anche solo comunicazioni più realistiche: le possibilità che potrebbero aprirsi con l'uso costante di questo sistema sono enormi e affascinanti.

Far viaggiare una rappresentazione super-realistica dell'uomo a distanze enormi rispetto alla Terra: un obiettivo ambizioso e raggiungibile, di cui non resta che seguire gli sviluppi futuri.