I colleghi gli organizzano una festa a sorpresa, lui ha un attacco di panico e viene licenziato
Sul posto di lavoro possiamo davvero assistere alle situazioni più varie. Colleghi, capi e dipendenti non sono tutti uguali, e per questo può capitare che si arrivi a contrasti anche piuttosto forti. Al punto che una situazione ritenuta tranquilla, serena e divertenti può trasformarsi in un vero e proprio incubo.
Ne sa qualcosa il dipendente che, per il suo compleanno, ha ricevuto dai colleghi una festa a sorpresa. Non è così scontato che questo genere di situazioni piacciano a tutti, in particolare quando, di base, si soffre di disturbi legati all'ansia e al panico. L'uomo in questione ha problemi simili; il personale dell'azienda, tuttavia, non ne ha tenuto conto e l'impiegato, alla fine, ha avuto davvero un attacco di panico. Come se non bastasse, a seguito di questo episodio è stato anche licenziato per il suo "comportamento". Vediamo.
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Steve Jurvetson/Flickr - Not the actual photo
Vi piacciono le feste a sorpresa? Se avete risposto no, sappiate che non siete i soli a pensarla così. Non tutti, infatti, amano trovarsi al centro dell'attenzione, né dover intrattenere persone che sono lì per loro. Se poi a tutto questo si aggiungono condizioni di salute come possibili attacchi di panico e ansia, il party organizzato all'improvviso rischia di trasformarsi in una vera cattiveria nei confronti di chi lo riceve.
Ecco perché Kevin Berling, tecnico di laboratorio presso la Gravity Diagnostics, azienda statunitense del Kentucky, aveva avvertito il suo capo che un'eventuale festa del genere avrebbe potuto causargli un attacco di panico. Le festicciole organizzate in questo modo durante la pausa pranzo, nell'azienda, sono una sorta di tradizione, ma nel caso di Berling lo avrebbero portato a vivere un grande stress, cosa di cui gli altri avrebbero dovuto tener conto.
Lars Plougmann/Flickr - Not the actual photo
Così, però, non è stato, e la festa è stata organizzata comunque. Il manager con cui Kevin si era confidato, stando a quanto si è appreso, avrebbe dimenticato di avvertire gli altri sulle condizioni di salute del collega, il quale, come previsto, è rimasto vittima di un attacco di panico. Uno striscione, una torta di compleanno e tutti i suoi colleghi che si erano riuniti per lui: tutto è stato troppo per lui, e il dipendente non ha potuto far altro che chiudersi nella sua auto, allontanandosi dal party.
Se, a questo punto, pensate che il manager abbia dimostrato comprensione nei suoi confronti, siete fuori strada. Il giorno dopo, infatti, quando Berling è tornato in ufficio, è stato subito rimandato a casa dal capo. Il motivo? Non l'attacco di panico in sé, ma il fatto che "aveva rubato la gioia ai suoi colleghi, comportandosi come una ragazzina".
Incredibile, vero? E la cosa peggiore è che, dopo qualche giorno, Kevin ha ricevuto una e-mail in cui l'azienda lo informava che sarebbe stato licenziato a causa degli eventi accaduti la settimana precedente. Il dipendente, così, ha deciso di agire per vie legali e, dopo aver citato in giudizio l'azienda, la giuria ha deciso di dargli ragione. Per via delle condizioni di salute, l'azienda non avrebbe dovuto agire in modo così drastico, nonostante, secondo i rappresentanti della ditta, il licenziamento sarebbe avvenuto perché "il posto di lavoro non era sicuro con lui all'interno".
Così, l'ex dipendente è stato risarcito con ben 450.000 dollari, una cifra volta a coprire sia i disagi economici che quelli morali. La sua vicenda ha fatto presto il giro del web, scatenando un'ampia discussione sulle problematiche legate ai posti di lavoro e sulla solidarietà che meritano persone come Kevin.
Che ne pensate?