Dire parolacce può alleviare il dolore come un farmaco: lo rivela uno studio
Che rapporto avete con le parolacce? Vi lasciate andare facilmente alle imprecazioni oppure preferite evitarle? La risposta a queste domande varia da persona a persona, in base al momento specifico e a tanti altri fattori.
In certi casi, però, pronunciare parole brutte può essere un vero aiuto. Lo afferma lo studio psicologico di cui stiamo per parlarvi. Una ricerca che si è soffermata addirittura sul potere "curativo" delle imprecazioni e su quanto possano aiutarci ad affrontare meglio determinate situazioni, come ad esempio quelle in cui proviamo dolore fisico. Vi abbiamo incuriosito? Scopriamo più da vicino cosa sostengono gli scienziati.
Pixabay - Not the actual photo
Parolacce come farmaci: questa è la conclusione a cui sono giunti gli psicologi della Keele University. Se vi sembra incredibile, pensate un attimo a come vi siete sentiti quando avete provato un dolore particolarmente acuto. Vi è venuta voglia di urlare e, magari, lasciarvi andare anche a qualche termine poco educato? Se avete risposto sì, allora il concetto di questa ricerca è chiaro: pronunciare imprecazioni aiuta a sentirsi meglio proprio in quei casi.
"Imprecare non ha controindicazioni, non costa nulla e non ha effetti collaterali, a differenza dell'assunzione di un farmaco", ha dichiarato Richard Stephens, uno degli accademici che hanno condotto la ricerca. La parolaccia, stando a quanto affermano, ci aiuterebbe a distenderci, a lasciarci andare e dunque a distrarci, anche solo per un momento, dal dolore che stiamo provando.
MTSOfan/Flickr - Not the actual photo
Vi state chiedendo come abbiano fatto i ricercatori a giungere a queste conclusioni? Ve lo sveliamo subito: il test pratico non è mancato, e prevedeva che le mani dei volontari di turno venissero immerse in un secchio di acqua gelata. A quel punto, è stato misurato il tempo di permanenza nel contenitore di ognuno e, in media, le persone che imprecavano hanno resistito circa 40 secondi in più delle altre. "L'obiettivo del nostro team - ha aggiunto Stephens - è anche quello di verificare se questo tipo di linguaggio e attitudine può alleviare il dolore durante la fisioterapia".
Certo: si tratta di uno studio che, per molti versi, fa anche sorridere, e che non è stato privo di perplessità. Il motivo? Un paziente potrebbe anche lasciarsi andare e imprecare contro il medico o il terapista che ha davanti, e questa non sarebbe certo una cosa giusta e produttiva. In ogni caso, la ricerca ha fatto parlare molto di sé, e magari ispirerà qualcuno a provare a reagire in questo modo!