Parkinson: trattamento in fase sperimentale sta dando ottimi risultati su pazienti affetti dalla malattia
Tra le malattie che colpiscono in età avanzata, c’è il morbo di Parkinson. Si tratta di un disturbo neurodegenerativo, che fa parte di quel gruppo di patologie definite “disordini del movimento”, con un decorso lento ma progressivo. L’età d’esordio è generalmente intorno ai 60 anni, ma nel 5% dei casi circa i sintomi si presentano in età giovanile. Le conseguenze fisiche del Parkinson si manifestano con rigidità, tremore a riposo, instabilità posturale e una maggiore lentezza nei movimenti automatici.
Gli scienziati hanno elaborato, per la prima volta in assoluto, un trattamento che potrebbe invertire i sintomi della malattia.
via BBC
Una notizia che dà speranza a tutti coloro che soffrono di questa patologia e che potrebbe rappresentare un punto di svolta di estrema rilevanza.
Tony Howell è stato il primo paziente al mondo a ricevere l’innovativo trattamento, partecipando a una sperimentazione medica. La sua testimonianza è assolutamente entusiasta, ma vediamo come è andata e di cosa si tratta.
L’uomo, presso il Southmead Hospital di Bristol, ha ricevuto un piccolo impianto che sarebbe in grado di invertire gli effetti della malattia.
Il dispositivo effettua una stimolazione cerebrale profonda (DBS), andando ad agire sulle aree del cervello malfunzionanti e inviando impulsi elettrici direttamente alle zone interessate dalla neurodegenerazione.
Come viene inserito il dispositivo?
Mediante un intervento, durante il quale viene impiantata una batteria delle dimensioni di un pacemaker all’interno del torace o dello stomaco, che viene poi collegata a dei fili sottopelle che raggiungono il cervello.
L’operazione, nelle prime fasi della sperimentazione, aveva una durata di circa sei ore, successivamente si è raggiunta la metà del tempo, concludendo la procedura in sole tre ore circa.
Gli eccellenti risultati per Howell sono già evidenti, in quanto hanno apportato incredibili miglioramenti nella sua vita e in quella di chi gli sta accanto.
“Non puoi capire quanto il Parkinson sia frustrante finché non succede a te. Anche allacciarsi le scarpe diventa difficile, influenza la vita di tutti i giorni” ha dichiarato.
Il processo di reversione non è ancora concluso, ma per l’uomo i cambiamenti dovuti dalla DBS sono, a suo dire, “sorprendenti”.
Prima di sottoporsi all’intervento ha provato a fare una passeggiata, senza riuscire a percorrere più di 180 metri. Dopo l’operazione, ha raggiunto il risultato di 4 chilometri a piedi.
"È stato stupefacente" ha detto Howell.
Un risultato che incoraggia senza dubbio il trattamento all'avanguardia e che potrebbe cambiare in meglio la vita di molti pazienti.