Vita più lunga per i nostri cani? Un team di ricerca ha avviato il primo progetto per renderlo possibile
I cani, considerati i “migliori amici dell’uomo”, una volta entrati nelle nostre case diventano, nel giro di poco tempo, parti integranti della famiglia: la loro capacità di portare amore nella vita di chi decide di adottarne uno è impareggiabile e sanno conquistare il cuore di chiunque trascorra del tempo con loro. Affettuosi, fedeli, inseparabili, i cani hanno mille pregi e un unico “difetto”: la loro aspettativa di vita, purtroppo, non è longeva quanto quella di un umano e, di conseguenza, quando adottiamo un cucciolo sappiamo già che non sarà per sempre.
Dovercene separare è senza dubbio molto difficile, ma la scienza si sta concentrando per trovare una soluzione e cercare un sistema per far vivere i nostri fedeli compagni pelosi più a lungo.
via Seattle Times
Un team di ricerca dell'Università di Washington ha dato vita al Dog Aging Project, con l’obiettivo di capire se ci sia un modo per allungare la vita dei cani di due o quattro anni. L’aspettativa di vita media di questi animali è di circa 11-12 anni.
Il progetto è suddiviso in tre fasi: la prima è incentrata su un farmaco anti-rigetto, la rapamicina, utilizzata negli esseri umani a seguito di trapianti renali, per capire se possa rendere la vita dei cani più longeva.
Questo medicinale è in grado di prolungare la vita dei topi del 25% e, nei primi test del Dog Aging project, è stato testato su 24 cani tra cui labrador, golden retriever e pastori tedeschi. Il risultato ha evidenziato un miglioramento a livello cardiaco.
Nella seconda fase, i ricercatori hanno somministrato la rapamicina ad altri 50 cani, analizzandone l’efficacia sull’attività cognitiva.
“Abbiamo concluso che dieci settimane di trattamento con rapamicina a basso dosaggio nei cani di mezza età sono ben tollerate, senza effetti collaterali evidenti rispetto al placebo” ha dichiarato il dottor Matt Kaeberlein.
Nonostante ciò, il farmaco non ha dimostrato sui cani le stesse capacità di allungarne la vita come invece è avvenuto per i topi, aprendo di fatto la fase tre.
"Il nostro studio fornisce la prima prova che la rapamicina può parzialmente invertire la disfunzione cardiaca legata all'età nei cani migliorando le misure delle funzioni sia diastoliche che sistoliche" ha affermato Kaeberlein. "Sebbene gli effetti qui riportati non raggiungano la significatività statistica, probabilmente a causa della dimensione del campione relativamente piccola, tutti e tre i risultati hanno mostrato tendenze verso un miglioramento della funzione dopo il trattamento.”
Così, gli scienziati intendono ampliare il campione di cani di mezza età da osservare per un periodo di tempo più lungo.
"Questo ci aiuterà a determinare l'insorgenza e la prevalenza delle varie malattie che condividono l'invecchiamento come rischio comune."