Un uomo abbatte il muro del proprio seminterrato e scopre per caso un'antica e profonda città sotterranea
Le più grandi e insospettabili scoperte, a volte, avvengono quasi per caso. Cose che restano nascoste e sconosciute per molto tempo, all’improvviso vengono allo scoperto a seguito di fatti fortuiti. Un uomo, nel 1963, stava semplicemente abbattendo il muro del seminterrato nella propria casa in Turchia quando, con sommo stupore, ha trovato dall’altro lato nientemeno che un’antica città sotterranea. Mollati gli strumenti da lavoro, è iniziata l’esplorazione di quella che era un’area ignota, di enormi dimensioni e la più profonda mai rinvenuta.
via My Modern Met
Nevit Dilmen/Wikimedia commons
La scoperta è avvenuta nella provincia turca di Nevşehir, in Cappadocia. L’uomo, di cui non si conosce il nome, ha quindi martellato il muro del proprio seminterrato trovando al di là di esso un tunnel. Percorrendolo, ne ha individuati molti altri.
Il sopralluogo ha rilevato un’area sotterranea di 18 piani in profondità, comprensiva di scuole, chiese e stalle, in grado di ospitare circa 20.000 persone.
La città, il cui nome è Derinkuyu, era rimasta abbandonata per centinaia di anni e la sua origine è stimata intorno al VIII o VII secolo a.C, secondo il parere degli archeologi del Dipartimento della Cultura locale.
La roccia morbida utilizzata per la sua costruzione è costituita da depositi di cenere vulcanica e un manoscritto risalente al 370 a.C., che sembrerebbe descrivere la città sotterranea, indica che le case erano sufficientemente capienti per una famiglia intera, animali e scorte di cibo.
Probabilmente, il composto roccioso è stato scelto per via della sua capacità di conservazione degli alimenti.
Martijn Munneke/Wikimedia commons
Nel periodo bizantino, compreso tra il 395 d.C. e il 1453 d.C., Derinkuyu divenne un labirinto di tunnel e stanze su una superficie di 445 chilometri quadrati. Questa rete di vicoli sotterranei comprendevano pozzi, canali d’acqua e ingressi nascosti.
I tunnel prevedano la possibilità di essere chiusi dall’interno grazie a porte rotonde di pietra, con passaggi tanto stretti da permettere un solo ingresso alla volta, una strategia per ostacolare gli attacchi degli invasori.
A rifugiarsi nei tunnel della città sotterranea turca furono i primi cristiani per sfuggire alle persecuzioni romane, mentre i musulmani vi si nascosero nel corso delle guerre arabo-bizantine del 780 e 1180. Per secoli, le persone usarono questo luogo sotterraneo come protezione.
Il ritrovamento è considerato uno dei gioielli della Turchia e una delle sue più grandi meraviglie archeologiche.