Licenziata dopo due giorni di lavoro si vendica cancellando 211 appuntamenti alla SPA
Perdere il proprio posto di lavoro non è piacevole, ci si ritrova spiazzati, senza la solita routine e ci si deve rimettere all'opera per trovare una nuova occupazione.
Indubbiamente, dunque, non si tratta di un momento bello della vita di un lavoratore, ma accade che alcuni ex dipendenti non la prendano affatto bene, proprio come è successo a Lauren Arafat.
Lauren era receptionist in una SPA e, appena due giorni dopo l'inizio del suo lavoro, è stata licenziata. Per vendicarsi della decisione, a suo avviso ingiusta, ha cancellato ben 211 appuntamenti dal sistema di prenotazioni della SPA. Ma scopriamo meglio i dettagli di questa vendetta "sofisticata".
Pixabay - Not the actual photo
Lauren Arafat, 30 anni, era impiegata presso una SPA, ma appena due giorni dopo dall'inizio del contratto è stata licenziata dal suo datore di lavoro per il suo comportamento "irregolare", la donna, infatti, già dal primo giorno aveva creato problemi che avevano costretto il direttore a richiamarla e porre fine al loro rapporto lavorativo.
La donna, affatto contenta della scelta del suo capo, ha deciso di vendicarsi in maniera piuttosto sofisticata: ha cancellato 211 appuntamenti dal sistema di prenotazioni della SPA, obbligando il direttore a chiudere per alcuni giorni. Una decisione che le è costata il tribunale, dopo essere stata citata in causa dalla società.
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Secondo quanto riportato dalle varie udienze la donna: "ha lasciato l’edificio e il direttore ha cancellato gli appuntamenti per il resto della giornata a causa dei problemi emersi", in aggiunta a ciò, la donna si è collegata, tramite il suo cellulare, al software aziendale, Phorest, e cambiando il suo nome con quello di un altro dipendente, ha cancellato centinaia e centinaia di appuntamenti.
Lauren, di fronte alla corte, ha dichiarato di "essere incapace di usare la tecnologia", ma la giuria, in seguito alle indagini, ha stabilito che dopo aver ricevuto una formazione proprio sul software, era impossibile che la donna non sapesse utilizzarlo.
"È opinione della Corte che quell’azione abbia causato un danno irreparabile. Il direttore ha dovuto telefonare ai clienti per prenotare nuovamente il loro appuntamento e scoprire se altri erano stati cancellati".
Al termine del processo la donna si è dichiarata colpevole di "atti non autorizzati" con la volontà di compromettere il funzionamento del sistema.
Ne sarà valsa la pena per Lauren? Cosa ne pensi?