I neonati comprendono ciò che diciamo a poche ore dalla nascita: uno studio rivela le loro abilità linguistiche
Comprendere un neonato è complesso. Non essendo dotato della facoltà di poter comunicare a parole, i genitori sono costretti a riconoscere i loro bisogni dal pianto e dalle sue diverse declinazioni.
Tuttavia, un recente studio, afferma che i neonati, sebbene passino le loro prime giornate come esseri viventi apparentemente passivi, riescono ad assorbire e sintonizzarsi con le diverse specificità del mondo che li circonda nel giro di poche ore dalla loro nascita. E pare, inoltre, che siano in grado di apprendere le caratteristiche delle lingue che impareranno nella loro vita.
Ma vediamo meglio di cosa stiamo parlando.
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Secondo uno studio realizzato da Gary Oppenheim e Guillaume Thierry della School of Human and Behavioral Sciences dell'Università di Bangor, pare che i neonati siano in grado, a pochi minuti dalla loro nascita, di imparare le regole della lingua. Tramite una combinazione di vocali suonate in maniera naturale e poi invertite nel tempo, è stato dimostrato che piccoli riuscirebbero a comprendere ciò che gli adulti vicino a loro dicono, anche se non sono in grado di replicarli immediatamente.
Utilizzando un imaging ottico, una forma non invasiva di neuroimaging, ossia mappatura dell'immagine cerebrale, per misurare i cambiamenti nel corpo, il processo prevedeva l'accensione di minuscole luci sul cuoio capelluto dei bambini.
Tramite questa tecnica, la luce risplende nel corpo e una parte rimbalza indietro e, a seconda di cosa sta succedendo nel corpo.
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Dal test è emerso che facendo ascoltare ai bambini prima le registrazioni di vocali suonate correttamente e vocali suonate al contrario, dopo le prime cinque ore di test, l'imaging ottico ha mostrato che il cervello dei neonati è stato capace di distinguere i due suoni. dopo altre due ore, durante le quali i neonati hanno per lo più dormito, l'esposizione al contrasto vocale ha innescato uno slancio di connettività, con i neuroni che parlano tra loro su larga scala, come se fossero stati ispirati dai suoni della lingua che sentivano.
"La nostra ricerca ha dimostrato che una distinzione molto sottile, anche per l'orecchio adulto, è sufficiente per innescare un aumento significativo dell'attività cerebrale nel cervello del neonato, dimostrando che le prime esperienze hanno conseguenze potenzialmente importanti per le funzioni cognitive": hanno detto i ricercatori.
Questo, dunque, sfaterebbe il mito secondo cui i bambini sono inconsapevoli dell'ambiente che li circonda perché dormono e non prestano attenzione.
Un incredibile passo avanti per conoscere il cervello umano. Cosa ne pensi?