Ricercatori studiano l'interazione tra le persone e un robot umanoide: "Una connessione sociale è possibile"
Come sarebbe l'interazione tra una persona e un robot? Ci riferiamo proprio a quelli che spesso abbiamo immaginato, con capacità cognitive e intellettive simili alle nostre e che, quindi, potrebbero diffondersi nella nostra società come veri e propri individui autocoscienti. Sarebbe curioso poter osservare il rapporto tra noi e loro, per questo motivo alcuni studiosi hanno programmato un robot al fine di studiare la comunicazione fra lui e gli umani.
via Science Daily
Niccolò Caranti/Wikimedia commons
Si chiama iCub e ha le sembianze di un bambino robotico. L'Istituto Italiano di Tecnologia ha realizzato una macchina umanoide allo scopo di analizzare le interazioni sociali tra persone e androidi.
Il robot è alto poco più di un metro e il suo volto somiglia a quello di un bambino umano, con due telecamere al posto degli occhi e la capacità di svolgere compiti piuttosto complessi, oltre a saper simulare i comportamenti degli esseri umani. In realtà, a comandare i movimenti di iCub sono gli stessi programmatori, facendolo comportare come una persona reale.
Uno studio ha predisposto il robot avanzato a interagire con alcuni umani mentre osservavano dei video a tema animale di breve durata, attività spesso condivisa tra amici e famigliari. iCub salutava i partecipanti all'esperimento al loro arrivo, chiedendo il loro nome e mostrando stupore o felicità in risposta ai contenuti delle clip. "Rideva quando c'era una scena divertente o si comportava come se fosse ammirato da una bella immagine visiva" hanno dichiarato i ricercatori.
Altri test, invece, hanno voluto programmare l'androide avanzato come una semplice macchina, facendo sì che ignorasse le persone ed emettesse suoni tipicamente robotici, simili a quelli di un guasto all'auto.
Il team di ricerca ha osservato la reazione degli individui: coloro che erano entrati in contatto con la versione "umanizzata" di iCub gli avevano riconosciuto una "posizione intenzionale", ritenendolo in grado di sviluppare pensieri propri. Le persone che invece si erano avvicinati alla seconda modalità, lo avevano associato a una semplice macchina robotizzata.
Nonostante si aspettassero tale risultato, i ricercatori sono rimasti estremamente sorpresi dalla reazioni degli umani, come hanno sottolineato l'autrice dello studio, Serena Marchesi, e la coautrice Agnieszka Wykowska della Social Cognition in Human-Robot Interaction.
In ogni caso, il bambino umanoide ha una limitata capacità di apprendimento e non è in grado di essere autocosciente. Lo studio ha comunque evidenziato, attraverso un questionario, che le persone, per considerare un robot "umano", devono individuare nei suoi comportamenti i modi di fare tipici dei viventi. Di conseguenza, è possibile che si instauri una reale connessione sociale tra uomini e robot, anche se, affermano i ricercatori, saranno necessarie ulteriori approfondimenti.
"Gli esseri umani hanno la tendenza a essere diffidenti verso l'ignoto" hanno dichiarato, sostenendo sia necessario che gli scienziati insegnino loro cosa i robot possono fare e cosa invece è fantascienza.