Giovane chef si licenzia e denuncia il datore di lavoro: "Prendevo 200 euro al mese per un full-time"
Trovare il lavoro dei propri sogni e poter fare carriera è un obiettivo che non tutti riescono a raggiungere e per farlo è necessario un grande impegno, che non tutti sono disposti a sostenere. Spesso, poi, i datori di lavoro attuano delle politiche davvero svantaggiose per i giovani che hanno voglia di mettersi in gioco per realizzare i loro sogni, suscitando un acceso dibattito sull'opportunità di certi tipi di contratto di stage, tirocinio o apprendistato. E quei pochi che partono pieni di buona volontà spesso finiscono con l'arrendersi.
Ma è proprio vero che i giovani oggi non hanno voglia di lavorare? Scopriamolo insieme con la storia di questo giovane.
via Ansa
Yuri Zaupa è un giovane cuoco ventitreenne che vive in Italia. Ha iniziato a lavorare dalla tenera età di 14 anni per realizzare il suo sogno di diventare chef e da qualche tempo questo sogno aveva iniziato a prendere una forma concreta. Era stato assunto in un ristorante di nuova concezione nella sua città, dove aveva la possibilità di proporre il suo punto di vista sulla cucina locale in particolare e più in generale sulla cucina mediterranea. Il contratto iniziale prevedeva un impiego part time di 16 ore settimanali, ma le ore effettive di lavoro erano molte di più: fino a 80 a settimana. Desideroso di darsi una possibilità nel settore che tanto gli piace, Yuri si è fatto prendere dall'entusiasmo per l'esperienza, sperando nel contratto a tempo indeterminato promessogli dal titolare.
Ma la sua condizione non ha fatto che peggiorare: il giovane ha lavorato per mesi, infatti, per una paga ridicola di 100 o 200 euro al mese e solo su sua richiesta: decisamente troppo poco per un giovane che portava avanti da solo una cucina dalla colazione alla cena. A ogni richiesta di essere messo in regola il titolare negava questa possibilità, perché, a suo dire, "I giovani devono essere sfruttati, non ho mai preso più di 1200€ al mese quindi non li prenderai nemmeno te, poco importano le tue capacità".
Ma Yuri, consapevole del suo valore, non ha più voluto accettare un trattamento simile: mentre il ristorante guadagnava sempre più successo proprio grazie alla sua cucina, lui ha cercato un lavoro altrove e dopo 6 mesi si è licenziato.
Il titolare si dichiara "tradito, preso per in giro i giovani sono inaffidabili". Ma Yuri ha intenzione di andare avanti per la sua strada: ha denunciato l'accaduto in un post su Facebook e ha intenzione di rivolgersi ad un avvocato. Nei pochi mesi trascorsi lì dentro ha ascoltato ogni tipo di commento denigratorio verso i giovani lavoratori e ha deciso di fare qualcosa in merito. Speriamo che questa volta la giustizia faccia la cosa giusta.
"Borghese ci ha visto lungo: i giovani non hanno voglia di lavorare e, dopo questa esperienza, io sicuramente ne ho persa un po'" ha dichiarato il giovane cuoco. E come dargli torto?