Quest'azienda utilizza gli scarti agricoli per produrre nuovo carburante
La natura è ricca di sorprese, rappresenta una vera e propria risorsa per gli uomini, che per millenni si sono nutriti con i suoi frutti. Proprio per questo, per rendere sempre più fertile il terreno sono state utilizzate pratiche differenti. Per secoli, gli agricoltori di tutto il mondo hanno spesso usato una determinata tecnica per preparare i campi per la semina, ovvero bruciano gli scarti del raccolto precedente (bucce di mais, fieno e paglia).
Così, però, non si fa altro che incrementare la quantità di smog nell'aria, il che contribuisce in modo sostanziale all'inquinamento. Per questo motivo, è stato realizzato un nuovo macchinario che può evitare tutto ciò.
via Freethink
Questa nuova tecnologia è stata realizzata dall'azienda Takachar, fondata nel 2015. Lo scopo di questo macchinario è quello di convertire la biomassa di scarto in combustibile solido, utilizzando una varietà di trattamenti termochimici.
La biomassa, ovvero gli elementi di scarto, se bruciata produce grandi quantità di carbonio. La problematica principale è che molte comunità non hanno mezzi alternativi e dipendono da questo tipo di combustione.
Kevin Kung (CEO di Takachar), però, ha avuto l'intuizione per trasformare questa biomassa di scarto in prodotti commerciabili, ma soprattutto per utilizzarla in modo più efficiente e meno dannoso per l'ambiente e l'umanità. In tal modo, eliminando tutti gli agenti contaminanti, principalmente umidità e sporco, si potrebbe dare vita a un combustibile alternativo, ma soprattutto "pulito", si riuscirebbero a ridurre nettamente, anche, le enormi quantità di fumo e di smog.
Questo dispositivo, brevettato dal MIT, potrebbe cambiare realmente la concezione che si ha, ad oggi, di rifiuto, non più uno scarto, ma una risorsa, un qualcosa che può fornire grandi quantità di energia e ridurre le emissioni. Il macchinario brucia parte della biomassa per produrre calore e rendere possibile la combustione della restante parte, rilasciando gas.
"Il 10% della biomassa - spiega Kung - viene utilizzato come combustibile per sostenere la reazione, il restante 90% viene reso solido per essere maneggiato. Il carbone realizzato da questo processo, oltre a essere più facile da trasportare, rappresenta un ulteriore introito per gli agricoltori. In questo modo, ci sarà più reddito e una migliore qualità dell'aria".
Una innovazione che potrebbe avere un enorme impatto ambientale, cosa ne pensi?
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