Scoperte 24 statue di bronzo risalenti a oltre 2000 anni fa, rimaste per secoli nel fango
Il terreno è un vero e proprio scrigno che protegge e difende le tracce delle culture e delle popolazioni passate, per poi di tanto in tanto rendere possibile qualche ritrovamento, che permette di riscrivere la storia. Tutto ciò che conosciamo si basa su quanto studiato dagli esperti, ma di giorno in giorno nuovi dettagli permettono di comprendere meglio il nostro passato, perché solo attraverso solide fondamenta e conoscenze è possibile comprendere il presente.
In Italia, nella regione Toscana, è stato compiuto un ritrovamento entusiasmante. All'interno di un deposito votivo sono state scovate 24 statue di bronzo risalenti circa a 2.300 anni fa. Sembrano essere rimaste, intatte, il fango e l'acqua non hanno intaccato la loro bellezza.
via Il post
La campagna di scavo avvenuta in Toscana, presso il santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni, ha permesso di rinvenire oltre 20 statue di bronzo e cinquemila monete d'oro, d'argento e di bronzo rimaste nascoste sotto il fango per secoli. Un ritrovamento che lascia tutti gli studiosi entusiasti, soprattutto per come queste opere si sono mantenute. Gli esperti all'unanimità hanno sottolineato che questa sia una scoperta eccezionale, che potrebbe riscrivere la storia.
Questi capolavori, databili tra il II secolo a. C. e il I d.C, appartengono principalmente alla cultura etrusca-romana e raffigurano le divinità venerate all'interno del luogo sacro. Oltre a grandi statue quasi integre, come quella di Igea e di Apollo, sono state ritrovati dei simulacri più piccoli di altre divinità e di volti.
Per adesso, si stanno compiendo gli studi e le ricerche del caso. In base a una prima analisi, però, sembrerebbe che le statue siano state realizzate, molti secoli fa, dagli artigiani locali. Uno degli archeologi che ha monitorato gli scavi, Jacopo Tabolli, ha spiegato che queste sculture erano gli ornamenti del santuario (probabilmente costruito nel III a. C.) con piscine termali e fontane. "Successivamente - ha raccontato Tabolli - è stato chiuso, le vasche sigillate con pesanti colonne di pietra, e le opere affidate con rispetto all’acqua. Ad oggi, si tratta del più grande deposito di statue dell'Italia antica, ma soprattutto l'unico di cui è ricostruibile il contesto".
Cosa ne pensi di questo splendido ritrovamento?