Lavora 50 ore a settimana come cameriera, ma quando chiede un giorno libero viene licenziata
Uno degli aspetti fondamentali per l'ingresso nell'età adulta è l'indipendenza, essere autonomi, in grado di badare a se stessi. Uno degli elementi per far sì che ciò sia possibile è il lavoro. Un impiego, infatti, è fondamentale per poter sopravvivere, trovare quello giusto, però è molto difficile. Per questo motivo, molto spesso capita di adattarsi e sceglierne uno che non è quello che si è sognato, ma che comunque garantisca la sussistenza.
Questa ragazza, infatti, per necessità aveva iniziato a fare la cameriera, ma sia le ore che i turni di lavoro erano molto di più di quelli pattuiti e quando ha chiesto un giorno libero è stata licenziata. Vediamo meglio cosa è successo.
via Geos News
La vicenda si è svolta in Italia e la protagonista si chiama Sara, una ragazza di 30 anni. Prima lavorava in un'enoteca, che però è stata costretta a chiudere, così la ragazza si è ritrovata improvvisamente senza un impiego. Questo ha fatto sì, che si mettesse immediatamente alla ricerca di un nuovo lavoro. La necessità, però, spinge a cogliere qualsiasi occasione si presenti. Ha iniziato, quindi, a fare la cameriera in un ristorante. Aveva poi anche deciso di ricominciare a studiare per prendersi una laurea.
Questo nuovo impiego le avrebbe permesso di avere una vita più sostenibile, infatti aveva pattuito con il proprio datore che avrebbe lavorato quattro gironi alla settimana dalle 10 alle 16 (per 9 euro l'ora, con pagamento anche degli straordinari, il tutto senza un contratto), così le sarebbe rimasto del tempo per studiare. Peccato, però, che nulla poi sarebbe andato come era stato stabilito.
I giorni e le ore di lavoro diventavano sempre di più, era arrivata a lavorare 50 ore a settimana, non aveva più tempo per fare altro. Tutto ciò, però, non le importava aveva bisogno di quell'impiego e per questo ha deciso di adattarsi. Almeno fino a quando non ha chiesto un giorno libero.
La migliore amica di Sara si sarebbe sposata e lei sarebbe dovuta andare al matrimonio, ma quando ha chiesto il giorno libero non le è stato concesso.
"Mi hanno detto che se non fossi andata a lavoro quel sabato non mi sarei più dovuta presentare. Da mesi avevo detto che mi sarebbe servito quel giorno libero. Hanno tentato di far leva sulla mia situazione economica. Ho preferito presenziare alle nozze della mia migliore amica, piuttosto che lasciarmi convincere da delle minacce".
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