Esiste una particella in grado di battere la velocità della luce: lo dice la scienza
L'uomo ha sempre provato una grande attrazione per quello che non si può vedere senza le strumentazioni tecniche. Le particelle sono delle componenti infinitesimali all'interno dell'universo, che sono quasi invisibili per l'occhio umano, a meno che non si utilizzino strumenti specifici. Tra le più grandi scoperte della scienza ci sono state quelle compiute da Einstein, riguardo la velocità costante della luce nel vuoto e dell'esistenza della quarta dimensione, quella dello spazio-tempo.
Alcuni scienziati, però, sembra abbiano teorizzato la possibile esistenza di nuove particelle in grado di muoversi più velocemente della luce. Il tutto senza, però, violare quanto stabilito dai postulati di Einstein.
via Iopscience
I ricercatori dell’Università di Varsavia e dell’Università Nazionale di Singapore hanno spiegato, tramite un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Classical and Quantum Gravity, che si può teorizzare un'estensione della teoria spaziale della relatività. Questa tesi permetterebbe di superare la concezione tradizionale dell’esistenza di tre dimensioni spaziali e una spazio-temporale (proprio come spiegato da Einstein). La nuova ricerca di tali scienziati combinerebbe tre dimensioni del tempo con una dello spazio. In questo modo, alcune particelle potrebbero andare più veloci della luce, senza che ciò violi le leggi fisiche esistenti e conosciute.
“Non c’è alcuna ragione - ha spiegato Andrzej Dragan, uno degli autori della ricerca - per la quale gli osservatori che si muovono rispetto ai sistemi fisici descritti a velocità superiori alla velocità della luce non dovrebbero esserne soggetti“.
L'esistenza di particelle superluminali (più veloci della luce) non significa che adesso tali elementi comincino a muoversi senza controllo lungo svariate traiettorie.
"L'esistenza di particelle con queste caratteristiche - ha spiegato un altro autore dello studio, Krzysztof Turzyński - richiede la ridefinizione della velocità e della cinematica. Solo in questo modo si potrebbe mantenere invariato il postulato di Einstein della costanza della velocità della luce nel vuoto, anche per questi osservatori superluminali". Dopo tali premesse lo scienziato ha spiegato che è molto complesso identificare una particella di questo genere, ma già solo teorizzarla è un grande passo in avanti per la scienza, tanto che potrebbe anche significare la vittoria del premio Nobel.
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