Il primo avvocato robot del mondo difenderà un uomo in tribunale per eccesso di velocità
Il progresso tecnologico compie passi da gigante, le capacità dei computer di giorno in giorno aumentano sempre di più, tanto che in molte situazioni sembrano essere in grado di sostituire gli uomini. Tanto che si è arrivati a realizzare dei veri e propri automi, in grado di elaborare i dati esterni e produrre delle risposte.
Dopo il robot che è stato in grado di parlare e di rispondere a delle domande presso la Camera dei Lord, a Londra, sembra sia stato realizzato un automa in grado di difendere un essere vivente in tribunale per un caso di eccesso di velocità. Vediamo cosa è accaduto.
via Newscientist
Negli Stati Uniti per la prima volta nella storia un imputato in tribunale non verrà assistito da un avvocato in carne ed ossa, ma da un robot. Un algoritmo di intelligenza artificiale, creato dalla società DoNotPay e istallato su uno smartphone, riuscirà a percepire tutto ciò che verrà detto all'interno della corte e attraverso un auricolare consiglierà l'imputato su cosa dire.
L'app DoNotPay è stata realizzata da Joshua Browder con lo scopo di aiutare coloro che non possono permettersi un avvocato. "È tutta una questione di linguaggio - spiega il creatore dell'applicazione - ed è quello che gli avvocati fanno pagare centinaia o migliaia di dollari all'ora. Ci saranno ancora molti buoni avvocati, che potrebbero discutere davanti ai giudici per difendere gli imputati, ma sono troppi quelli che si fanno pagare eccessivamente. In questo modo chiunque potrà avere una difesa".
DoNotPay è stato studiato nei minimi dettagli, infatti, è stato realizzato in modo tale che non risponda a tutto ciò che viene detto in aula. Il suo scopo sarà, solo quello di raccogliere gli argomenti, analizzarli e consigliare poi all'imputato cosa dire. Questo primo caso rappresenta un banco di prova per capire le potenzialità dell'app e dell'algoritmo. La sua grandezza sta nella possibilità di utilizzare un database pressoché infinito per controllare e rivedere tutti i casi precedenti. Si pondera anche la possibilità di giudici-robot, ma la responsabilità di condannare l'imputato sarebbe ancora nelle mani dei giudici umani, perché dotati di empatia e capacità riflessive diverse dagli automi.
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