Realizzato un robot mutaforma: può diventare liquido e tornare solido (+VIDEO)
La scienza compie passi da gigante, ciò che sembra utopia con il tempo si trasforma in realtà. Prima le grandi innovazioni dell'età contemporanea facevano solo parte dell'immaginario collettivo, venivano relegate alle opere letterarie o ai film di fantascienza. Tra gli ambiti che hanno sempre incuriosito gli uomini si trova la robotica, ovvero quella branca delle scienze che realizza dei computer, che riescono a soddisfare dei compiti solitamente svolti da uomini.
In questo campo sono stati raggiunti numerosi traguardi, come quello di far comunicare due dispositivi tra loro o quello di far parlare un automa davanti al parlamento britannico. Gli scienziati sono persino riusciti a realizzare un robot in grado di cambiare stato, ovvero passare da solido a liquido e viceversa.
via Eurekalter
Gli scienziati dell'Università di Hong Kong, in Cina, sono riusciti a realizzare, ispirandosi ai cetrioli di mare, dei robot in miniatura in grado di cambiare rapidamente stato, passando in pochi istanti da solido a liquido, per poi tornare alla loro forma originaria. Uno dei test ai quali queste nuove creazioni sono state sottoposte è stato quello di superare delle grate.
Si vede, così, l'automa liquefarsi, perdere la propria forma, superare l'ostacolo e tornare al suo stato originario, come se nulla fosse. Uno degli scienziati che ha lavorato a questo progetto ha spiegato che: "dare ai robot la possibilità di passare da stati liquidi a solidi conferisce loro più funzionalità".
Ci sono svariati compiti che questi robot potrebbero potenzialmente assolvere, come quello di spostarsi o recuperare oggetti in spazi angusti o con numerosi ostacoli. Inoltre, attraverso specifici strumenti possono essere anche gestiti a distanza.
L'ispirazione è venuta osservando la fauna marina. Il cetriolo di mare è in grado di alterare la rigidità dei propri tessuti per migliorare la capacità di carico, mentre i polipi possono modificare la rigidità delle loro braccia per la manipolazione degli oggetti e lo spostamento.
I ricercatori hanno deciso di utilizzare come materiale primario il gallio, un metallo morbido che ha un punto di fusione di 29,76 gradi. A questo sono state incorporate particelle magnetiche, creando quella che chiamano una "macchina di transizione di fase solido-liquida magnetoattiva".
"Le particelle magnetiche qui hanno due ruoli - ha spiegato l'ingegnere meccanico Carmel Majidi - ovvero rendere il materiale reattivo a un campo magnetico, in modo da poter, attraverso l'induzione, riscaldare il materiale e causare il cambiamento di stato. L'altra funzione è quella di dare ai robot la mobilità e la capacità di muoversi anche quando si trova allo stato liquido".
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