Non trova lavoro perché ha una figlia piccola: "non possiamo rischiare, potresti assentarti"
Diventare genitori non è semplice, bisogna essere consapevoli di doversi prendere cura di un'altra persona, accudirla ed essere sempre presente. Per questo motivo, alle mamme viene concesso dal proprio impiego il congedo di maternità: ovvero un periodo di astensione dal lavoro per potersi prendere cura del proprio figlio. Questo, però, ha spinto molti datori ad assumere meno donne, perché altrimenti si rischierebbe di essere a corto di personale.
La protagonista della vicenda, infatti, è una ragazza che non riesce a trovare lavoro perché mamma di una bambina piccola. Vediamo meglio cosa è accaduto.
via Virgilio
Nicole Grassi è una ragazza italiana di 26 anni e mamma di una bellissima bambina. Da quando le è nata una figlia la sua vita è cambiata totalmente. Peccato, però, che se da una parte questo evento le ha portato una grandissima gioia, dall'altra sembrerebbe costretta a dire addio al lavoro, almeno fino a quando la piccola non sarà abbastanza grande. Ha fatto molti colloqui, ma a quanto pare appena i datori vengono a scoprire che è madre di una bambina di un anno, decidono di non assumerla, perché temono si possa assentare troppo spesso.
La ragazza stanca di svolgere numerosi colloqui senza ottenere risultati ha deciso di affidarsi a un appello su Facebook, nel quale oltre a spiegare la sua situazione, si è proposta per diversi lavori. "Salve a tutti, mi chiamo Nicole, sono una giovane mamma di una bambina di 1 anno e mezzo. Sono alla ricerca di un impiego, purtroppo sto facendo tanti colloqui, ma non appena sentono dire che sono mamma si tirano indietro". Il suo obiettivo è semplicemente quello di guadagnare qualche soldo per aiutare la propria famiglia, uno scopo nobile che però non viene premiato.
Coloro che le fanno i colloqui quando scoprono che la bambina ha poco più di un anno, ovvero 16 mesi, cambiano atteggiamento, perché non vogliono assumere qualcuno che possa poi prendere troppi permessi per accudire sua figlia. "Non possiamo assumerti, se si ammala la bambina tu come fai? Dovrai per forza assentarti".
I commenti sono stati numerosi, c'è chi ha preso le difese della ragazza sottolineando che per raggiungere la parità dei diritti è necessario cambiare la mentalità.
Cosa ne pensi di questa situazione? Una questione complessa, ma come pensi si possa risolvere?