Sempre più giovani si licenziano in diretta: filmano il momento e lo condividono sui social
In molti accusano i giovani di non avere più voglia di lavorare e, se in alcuni casi potrebbe esserci un fondo di verità, per tutti gli altri occorre senza dubbio tenere presente che i tempi sono cambiati, insieme alle condizioni proposte per l'assunzione e spesso anche ai ritmi richiesti. I millennial sembrano non poterne più di ambienti, richieste e orari al limite delle loro possibilità, dando vita a un movimento social che sta prendendo sempre più piede: dare le dimissioni in diretta, cioè "dal vivo". Vediamo insieme di cosa si tratta.
via BBC
Già dal 2021, sui social network, hanno iniziato a diffondersi video di giovani dipendenti che, nel bel mezzo del turno, lasciavano il lavoro per i motivi più disparati. Nel farlo, si sono ripresi con il cellulare e hanno poi condiviso con gli utenti quanto stava accadendo, spiegandone le motivazioni. Da quel momento, clip simili sembrano essersi moltiplicate a dismisura, ottenendo milioni di visualizzazioni e sancendo una nuova tendenza: al di là del contesto, della ragione e della modalità con cui ci si licenzia, l'imperativo è filmare il momento esatto in cui si dice al proprio capo "io me ne vado."
Un esempio è quello di Christina Zumbo, trentunenne che lavorava come impiegata per il governo australiano: nel settembre 2022, ha registrato e condiviso sul suo profilo l'istante in cui ha inviato l'email in cui annunciava le sue dimissioni, attendendo di essere contattata dal suo capo tramite videochiamata. La donna aveva già parlato dei bassi standard qualitativi sul lavoro e della salute mentale dei dipendenti, sicura che anche altri utenti avrebbero seguito il suo esempio.
"Ho davvero fatto fatica nel prendere la decisione di andarmene, sentendomi come se stessi deludendo la mia squadra e il mio manager, e il pensiero di farlo senza avere un'alternativa mi spaventava" ha raccontato. "Ho deciso di condividere questo viaggio online perché semplicemente non se ne parla abbastanza." Tuttavia, il suo video ha raccolto numerosi consensi, con utenti che hanno condiviso la propria esperienza e dichiarato di invidiare la sua scelta.
Come lei, anche la ventinovenne Marisa Jo Mayes, dell'Arizona, negli USA, ha deciso di dire stop: la giovane utilizzava dichiaratamente i social come svago per "combattere l'infelicità sul lavoro", finché non ha deciso di abbandonare l'azienda di dispositivi medici dove era occupata. "Avevo una bella busta paga, viaggiavo e lavoravo con alcuni dei più grandi nomi del settore, ma ero completamente infelice. Non riuscivo a pensare a nient'altro oltre al lavoro e stavo lottando con problemi di salute indotti dallo stress."
Così, ha condiviso un video di 30 secondi in cui, dopo alcuni attimi carichi di tensione, ha telefonato al suo capo per comunicare la decisione di licenziarsi. "Mi sembra di essermi tolta una zampa di elefante dal petto, ma sono anche triste" ha scritto sulla clip. Anche in questo caso, i follower sono stati entusiasti: la gran parte di loro, infatti, si è complimentata con lei.
Secondo la terapista e coach Tess Brigham della California, in America, condividere anche momenti come questi online è del tutto naturale per i nativi digitali: "È così che questa generazione vive le esperienze, è il modo in cui ha imparato a stare al mondo. Se cresci abituato a registrare e condividere cose, perché non dovresti farlo anche con questi momenti più grandi e significativi nel tempo?" Inoltre, secondo la Brigham, osservare i propri genitori combattere a seguito del crollo economico del 2008 ha indotto in particolar modo la generazione Zeta a dare la priorità alla salute mentale, piuttosto che al benessere economico.
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