Uomo perde la vita dopo aver mangiato ostriche crude e aver contratto un noto batterio
Le ostriche fanno parte di quella categoria di alimenti che non lasciano scelta: o si amano o si odiano, non esistono vie di mezzo. Per coloro che appartengono alla prima fascia e dunque sono estimatori di questi molluschi di mare, la notizia che stiamo per riportare potrebbe non essere delle migliori. Un uomo, infatti, ha perso la vita dopo acquistato e mangiato proprio delle ostriche. Scopriamo perché.
via NBC News
Un uomo di 54 anni di cui non si conosce l'identità in quanto tenuta privata dai funzionari, ha inziato a star male dopo aver acquistato ostriche in un punto vendita nel sobborgo St. Louis di Manchester, Missouri, USA. Il malessere si è poi tramutato in decesso, a causa di un batterio conosciuto come Vubrio vulnificus, generalmente causato dal consumo di pesce crudo o poco cotto.
Numerose persone che contraggono un'infezione causata da questo batterio necessitano di terapie molto forti o persino l'amputazione degli arti, mentre circa una persona su cinque non sopravvive. Alcune infezioni da Vibrio vulnificus possono condurre a fascite necrotizzante, condizione per cui la carne che si trova intorno a una ferita aperta inizia a morire. Il dipartimento della sanità della contea di St. Louis ha allertato i clienti che hanno acquistato il medesimo prodotto presso The Fruit Stand & Seafood a non consumare le ostriche e a gettare quelle avanzate.
"Non ci sono prove che l'azienda abbia fatto qualcosa per contaminare le ostriche, che probabilmente lo erano già quando lo stabilimento le ha ricevute" si legge nel comunicato stampa. Le indagini sulla provenienza della contaminazione sono state avviate.
Stando alle stime del CDCP, i Centers for Disease Control and Prevention, circa 80.000 persone contraggono il batterio ogni anno negli USA, 100 delle quali perdono la vita. A scopo preventivo e precauzionale, l'ente suggerisce di non mangiare molluschi crudi o poco cotti, lavandosi le mani dopo essere entrati in contatto con essi e di evitare di immergersi in acque salate se si hanno ferite non ancora rimarginate.
CDC/James Gathany (PHIL #7815) - Obtained from the CDC-Wikimedia commons
Uno studio ha rilevato che questo tipo di infenzioni potrebbero raddoppiarsi nel prossimo ventennio a causa dell'aumento della temperatura nelle acque del mare. "I vibrioni sono batteri Gram-negativi presenti in natura e comunemente trovati nelle acque marine, che prosperano in acque calde e salmastre e sono altamente sensibili alla temperatura. Queste associazioni con il clima hanno portato le specie Vibrio a essere riconosciute collettivamente come un 'barometro microbico del cambiamento climatico'".
Dati allarmanti, quindi, che inducono a prestare attenzione non solo in America, ma in ogni luogo e contesto.