Detesti la tua voce registrata? Ecco perché ti sembra diversa quando la ascolti nei messaggi vocali

di Matteo Cicarelli

22 Luglio 2023

Detesti la tua voce registrata? Ecco perché ti sembra diversa quando la ascolti nei messaggi vocali

Ognuno quotidianamente si pone delle domane, per alcune esiste una risposta per altre trovare la soluzione è molto complesso. Prima se ci si poneva un quesito trovare un riscontro era molto complesso si doveva fare riferimento quasi esclusivamente all'enciclopedia, ma non tutti ne possedevano una. Per questo motivo, diventava fondamentale recarsi in biblioteca, o restare costantemente con il dubbio. Lo sviluppo tecnologico, la realizzazione dei computer e dei motori di ricerca ha reso possibile fugare qualsiasi dubbio si presenti nella propria mente. Basta scrivere la domanda su Google e in pochi istanti ecco qui la risposta.

via The Conversation

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Non tutti però hanno la prontezza di indagare subito, per questo motivo molte domande rimangono insolute. Una questione su cui in molti si interrogano è riguardo il perché non si riesca a riconoscere la propria voce. Grazie alla tecnologia è molto più semplice capirne la motivazione.

Quando parliamo la voce che noi sentiamo è molto diversa rispetto a quella che sentono gli altri, ma qualcosa di molto più comune è non riconoscersi nel momento in cui si sente la nostra registrazione. Molto spesso la tonalità che sentiamo neppure ci piace. Tutto ciò è legato a delle motivazioni specifiche, sia fisiche che psicologiche.

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Quando ascoltiamo il suono della nostra voce mentre parliamo, il nostro cervello lo percepisce in un modo diverso rispetto a quando poi la sentiamo registrata. Parlando, infatti, il tono viene inviato al cervello sia esternamente, grazie alla trasmissione dell'aria, che internamente, attraverso alla risonanza delle ossa. Quest'ultime giocano un ruolo fondamentale, perché riascoltando il suono, la nostra voce ci appare priva delle basse frequenze, che tendono a scomparire durante la trasmissione  aerea. La nostra voce, così, ci suona "strana", molto diversa da come ce la saremmo aspettata. In questo istante entra in gioco la psiche.

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L'aspetto psicologico entra in gioco proprio in questo momento, legato a un effetto di straniamento, ascoltando la nostra voce non riusciamo a riconoscerla, per i motivi esposti precedentemente, e per questo in noi nasce un senso di fastidio. "Suoniamo più acuti di quanto pensiamo - ha spiegato Silke Paulmann, psicologa presso l'Università dell'Essex - la nostra voce rappresenta la nostra identità e quando ci riascoltiamo ci sembra di non essere veramente chi pensiamo di essere".

Questo è il motivo per cui molte persone sono restie ad usare la funzione dei messaggi vocali: perché detestano come viene la propria voce registrata! Ora che si conoscono le motivazioni si può fare uno sforzo e ignorare di come ci sembra. Ciò che conta è che il messaggio arrivi forte e chiaro al destinatario. I messaggi vocali sono uno strumento utilissimo quando non si ha la possibilità di scrivere oppure quando si vuole entrare più in contatto con l'interlocutore di quanto si possa fare solo con messaggi di testo. Al via quindi l'uso dei messaggi vocali, poco importi se la voce ci sembra bella o brutta!