Sapevi che la maggior parte dei formaggi non è vegetariana? Ecco spiegato il motivo
Un alimento presente nelle dispense e nei frigo di quasi tutti gli individui è il formaggio. Un prodotto amato da tantissime persone, ma soprattutto versatile che può essere utilizzato in preparazioni sia dolci che salate. Si può trovare, in base alla stagionatura, in diverse consistenze. Un abbinamento che molti ristoranti propongono è quello tra formaggi molto stagionati e miele o marmellate. Questo alimento, però, molto spesso viene proposto come vegetariano, ma la verità è leggermente diversa, perché la maggior parte dei formaggi non è vegetariana.
Il formaggio ha una lunga preparazione, il primo passaggio è quello di riscaldare il latte. Una volta caldo diventa necessario aggiungere quelle che vengono definite culture batteriche di avviamento, che hanno lo scopo di convertire il lattosio presente all'interno del latte in acido lattico. Dopodiché per fare in modo che si inizi a formare il formaggio diventa necessario aggiungere il caglio. Piano piano si può vedere come si inizi a formare la cagliata, che viene cotta e rotta. Tutto ciò ha lo scopo di permettere al siero di spurgare. Una volta terminato il processo di cottura, viene messo in forma e lasciato stagionare.
Molte persone hanno deciso di intraprendere un determinato percorso di vita e abbracciare una specifica filosofia, che li spinge a non mangiare più carne o pesce. Per questo molto spesso, per ricevere i giusti nutrienti si affidano al formaggio. Non tutti, però, sanno che in alcuni casi mangiare formaggi sarebbe come violare questa promessa, perché alcuni non sono vegetariani al contrario di come si pensa.
Udo Schröter/Wikimedia Commons
La forma più comune di caglio che viene usata nella produzione di formaggio è il caglio animale, che proviene dal rivestimento del quarto stomaco generalmente del vitello. Ciò significa che questo alimento non è vegetariano al cento percento.
Se si volesse, però, continuare a mangiare formaggio senza violare la propria filosofia, basterebbe orientarsi verso prodotti realizzati con cagli alternativi. Le varie opzioni includono principalmente: caglio vegetale, caglio microbico o chimosina prodotta dalla fermentazione.
Tu lo sapevi?