In passato si usava inserire un cucchiaino nello spumante aperto: ecco il curioso motivo
Gli intenditori di spumante forse ricorderanno che, in passato, era consuetudine diffusa inserire un cucchiaino nelle bottiglie aperte. Si tratta di un'usanza ormai superata, ma che alcuni forse hanno visto mettere in pratica dai propri nonni per una ragione ben precisa. Quale? Ma soprattutto, era davvero efficace?
Pratiche e usanze del passato, oggi scomparse, riguardano moltissimi aspetti della vita. Forse, però, pochi conoscono quelle legate allo bottiglie di spumante, sulle quali veniva posizionato un cucchiaino.
Una volta aperte, infatti, il manico della posata veniva inserito nel punto in cui si trovava il tappo. Nonostante ancora oggi questa bevanda venga apprezzata da un'elevata quantità di persone, l'uso di questa posata è stato ormai abbandonato. Ma a cosa serviva?
Lo spumante, perfetto per brindare
Lo spumante viene stappato, solitamente, in occasioni speciali, per brindare in compagnia di amici e famigliari. Tuttavia, gli estimatori amano berlo anche come aperitivo o durante i pasti, per deliziare il palato e le papille gustative con le sue fresche bollicine.
La patria dello spumante è senza dubbio l'Italia, mentre alla Francia spetta il primato nella produzione di champagne. Tuttavia, questo frizzante alcolico è estremamente gradito anche in Germania, negli USA e nel Regno Unito, ma anche i mercati svedesi e giapponesi stanno iniziando a prestargli attenzione.
Detto questo, scopriamo il vero motivo per cui veniva utilizzato il cucchiaino.
Cucchiaino nelle bottiglie di spumante: la verità
Quando lo spumante viene stappato, l'usanza vuole che il tappo venga fatto saltare con enfasi e che le gocce "volanti" finite sul corpo dei festeggianti siano di buon auspicio. Questo tradizionale gesto, tutt'ora messo in pratica, può essere però pericoloso: per evitare di colpire i presenti, infatti, è consigliabile svitare il tappo lentamente e con cautela.
In ogni caso, quando la bottiglia non veniva terminata e si intendeva riporla in frigo, era usanza chiuderla utilizzando un cucchiaino per evitare la dispersione di bollicine e mantenere lo spumante frizzante. Per rendere la pratica ancora più efficace, inoltre, la posata doveva essere in argento. Ma questo serviva davvero a raggiungere lo scopo? La tecnica era efficace o una mera credenza popolare?
Questa tecnica era davvero efficace?
Curioctopus
A quanto pare, si trattava soltanto di una credenza popolare priva di fondamenta. Richard Zare, chimico della della Stanford University, California, nel 1994 ha sperimentato gli ipotetici poteri del cucchiaino su diverse bottiglie di spumante. Il risultato non ha evidenziato nessun effetto sul mantenimento delle bollicine e lo stesso è valso per altri test e prove eseguite da altri nel tempo.
In definitiva, il cucchiaino sembra avere uno scarso, se non nullo, effetto sulla conservazione della carbonatazione. L'unico modo per mantenere lo spumante aperto effettivamente gassato è "mantenerlo freddo e non lasciarlo riscaldare" spiega Zare. "Questo è il segreto." L'anidride carbonica contenuta in molti liquidi, compresa l'acqua, è più solubile a bassa temperatura, pertanto i liquidi freddi trattengono meglio il gas disciolto. Alcuni spumanti, poi, sono talmente saturi di anidride carbonica da riuscire a restare frizzanti in frigo anche per giorni senza bisogno di un tappo.
"Se lo mantieni freddo dall'inizio, andrà avanti all'infinito." Avevi mai sentito parlare di questa usanza?