Com'era la giornata tipo di un monaco nell'epoca Medioevale? Ecco cosa si faceva dall'alba al tramonto
La scelta di un’esistenza monastica oggi ha dinamiche e valenze molto diverse da quelle di qualche centinaio di anni fa. Ad esempio, a cavallo dell’anno mille, i monaci avevano un notevole peso all'interno della società. In sostanza, erano parte della comunità clericale, però di rango inferiore.
I motivi per cui si decideva di diventare parte del clero sono svariati. Infatti, la vita in un monastero medievale spesso era un’imposizione familiare. In altri casi era una scelta. Non era raro, però, che questo percorso fosse a volte l’unica via di fuga da condizioni di povertà. Vediamo, allora, come era la vita all'interno di un monastero medievale.
via World History
Perché intraprendere la vita monastica?
Fuori dalle mura potevano infatti esserci guerre, carestie, epidemie. La vita in un monastero medievale garantiva, invece, un tetto sulla testa, cibo e salvezza. Se si pensa dunque a quelle che potevano essere le “alternative”, prendere i voti poteva essere dunque un compromesso più che accettabile.
Al giorno d’oggi, con una maggiore percezione condivisa di pace, sicurezza e benessere di sicuro sarebbe una rinuncia molto più pesante. Sono le condizioni che circondano un individuo che lo spingono a intraprendere determinate decisioni. Al tempo, non c'era il benessere odierno e la scelta del monastero, in alcuni casi poteva essere l'unica via possibile per coltivare un'esistenza serena. L'importante, però, era essere certi della decisione che si stava prendendo perché dopo aver fatto il voto, non avrebbero più potuto lasciare il monastero e sarebbero stati obbligati a obbedire al loro superiore.
La vita in un monastero medievale
Bisogna inoltre considerare che la vita in un monastero medievale dava anche accesso all’istruzione. Gli aspetti convenienti, infatti, erano la possibilità di studiare e di apprendere diversi mestieri.
Le giornate erano divise equamente tra preghiera e lavoro. Non a caso uno dei motti monastici per eccellenza è proprio “ora et labora”, cioè “prega e lavora”. Si potevano scegliere diverse attività, da quelle artigianali a quelle utili al sostentamento della comunità, come agricoltura, allevamento o altro tipo di doveri.
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La vita in un monastero medievale era sì costellata di responsabilità e disciplina, ma aveva anche tanti vantaggi. Vi era infatti spazio anche per momenti di svago, riposo e per dedicarsi a passioni personali come la lettura o altre arti, quali il canto e la musica.
In quel contesto storico c’era solo da mettere sul piatto della bilancia i due valori della sicurezza e della libertà. In pratica si sacrificava una parte di quest’ultima per avere assicurata la prima. Una scelta del genere oggi, però, di sicuro impone maggiore convinzione e forse più fede di quanta era necessaria qualche secolo fa.
Tu avresti intrapreso questa strada?
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