Nota scritta a mano da Steve Jobs battuta all’asta a 175mila dollari

di Davide Bert

23 Settembre 2023

Nota scritta a mano da Steve Jobs battuta all’asta a 175mila dollari

Spesso si sente o si legge di opere d’arte oppure di pezzi rari che vengono venduti per cifre astronomiche. I record li detengono ovviamente i quadri, e nella maggior parte dei casi si tratta ovviamente di dipinti “finiti”. Eppure nel mercato degli appassionati collezionisti a volte non serve neppure che l’oggetto in questione sia qualcosa di completo. Infatti in alcune circostanze è sufficiente una bozza, un progetto, un disegno, per suscitare interesse e far partire offerte di entità considerevole. Questo è quanto accaduto ad un’asta in cui è stato battuto un semplice foglio di carta scarabocchiato. Il suo valore è stato stimato in ben 175mila dollari.

via standard.co.uk

La cifra più alta per un pezzo di carta

La cifra più alta per un pezzo di carta

rebelpilot/WIkimedia

Ovviamente c’è una ragione più che valida per spingere qualcuno a spendere così tanto per una banale nota scritta a mano. La ragione di tanto clamore sta forse in una particolare fibra di carta? Forse sopra c’era incisa una formula alchemica per trasformare il piombo in oro? Niente di tutto questo.

Il motivo di una corsa al rialzo così folle sta nella mano che ha scritto quel foglietto, e anche nel suo contenuto. L’autore dell’appunto è niente di meno che Steve Jobs. Nonostante si tratti di un personaggio che ha fatto la storia, il solo nome non sarebbe stato sufficiente a far salire il prezzo fino a 175mila dollari. Se infatti fosse stata una semplice lista della spesa, difficilmente qualcuno l’avrebbe pagata così tanto. Allora cosa mai poteva  esserci scritto?

Poche righe per fare la storia

Poche righe per fare la storia

RR Auctions/Facebook

Come si spiega che una nota scritta a mano possa essere venduta a 175mila dollari, anche se la mano è quella di Steve Jobs? La “giustificazione” è che su quel foglietto c’erano annotazioni relative all’Apple -1. Oltre a idee buttate giù alla rinfusa, il testo riportava anche delle proposte per la prima pubblicità del prodotto, vale a dire “Solo scheda + manuale, 75 dollari, un vero affare”. Con il nome di Apple-1 si indicava un PC disegnato da Steve Wozniak, storico socio e cofondatore della Apple, insieme ovviamente a Steve Jobs. Il PC è stato lanciato nel 1976 al prezzo reale di 666$.

Ad  aggiungere valore e autenticità al documento, c’era perfino la firma di Jobs con l’indirizzo di casa dei genitori. Quella infatti era la sede storica della Apple, dove tutto è cominciato.

Parole e immagini

Parole e immagini

Carol Rukomii Holladay/Wikimedia

Per la “modica” somma di 175mila dollari, il collezionista che ha acquistato il prezioso pezzo di carta, si è anche aggiudicato altri oggetti che rendono quell’asta un vero cimelio. Comprese infatti c’erano pure delle Polaroid del PC Apple-1 scattate durante il Byte Shop di Mountain View. Molti potrebbero trovare assurdo “sprecare” tanti soldi per un simile capriccio. Per altri però quelle foto e quelle poche parole scritte, congelano il momento in cui ha preso vita un’idea che ha cambiato il mondo e di cui si percepisce l’eco oggi e di certo ancora domani.

Gli inizi della Apple: tra aneddoti e realtà

Gli inizi di una delle più iconiche e prestigiose aziende del settore del tecnologico hanno del magico e del curioso. L'azienda è nata di fatto nel garage dei genitori di Jobs a Los Altos, in California. Qui, insieme a Steve Wozniak e Ronald Wayne, Jobs gettava le basi di quella che sarebbe stata la "mela" più conosciuta al mondo - dopo quella di Newton. 

Il primo prodotto commercializzato dalla Apple è piuttosto curioso: è stato l'Apple 1, un PC come abbiamo detto, ma in realtà non poteva definirsi tale. Infatti l'Apple 1 consisteva in una scheda madre e un manuale, e si chiedeva all'utente di aggiungere una tastiera, un monitor e un case. Insomma, un PC da assemblare! 

Steve Jobs è stato sicuramente una personalità molto interessante, la cui biografia ispira tutt'oggi milioni di imprenditori in tutto il mondo. Nel 1985, a seguito a delle divergenze con i membri più importanti della Apple, viene allontanato dalla "sua" azienda. 

Fonda un'altra azienda, la NextInc, ma, ironia della sorte, il suo destino era tornare a casa sua, alla Apple. Nel 1997, infatti, accade che la Apple, che non navigava in buine acque economicamente parlando, acquisisce proprio la NextInc. Ed Ecco che Jobs torna in Apple, stavolta per diventare CEO. 

Il resto della storia la conosciamo. Apple e i suoi prodotti trainano i trend nel settore della tecnologia, mantenendo i loro concetti fondamentali: semplicità d'uso e design ricercato.