Cosa intende veramente un bambino quando pronuncia una di queste frasi

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di Francesca Argentati

25 Settembre 2023

Cosa intende veramente un bambino quando pronuncia una di queste frasi

A volte è difficile riuscire a comprendere cosa vogliono davvero comunicare i bambini e alcuni frasi comunemente usate possono intendere altro rispetto al loro apparente significato. Vediamo alcuni esempi e come interpretarli correttamente.

via All my children

Come interpretare correttamente alcune frasi dei bambini: non è come sembra!

Nessuno meglio di un genitore riesce a capire cosa desidera il figlio e cosa sta cercando di comunicare, quali bisogni avverte e come calmarlo quando è agitato. A volte, però, non è così facile come sembra e davanti ad alcune esternazioni e comportamenti non sempre si sa come reagire: esistono alcune espressioni tipiche dei bambini, comunemente utilizzate, che in realtà non significano esattamente ciò che sembrano.

Conoscerle e imparare a codificarle non è utile soltanto alle mamme e ai papà, ma a tutti gli adulti che si rapportano con i piccoli, come nonni, insegnanti e baby sitter. Vediamo insieme alcune frasi caratteristiche dell'infanzia e come interpretarle nel modo giusto.

1. "Vattene!"

1. "Vattene!"

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Questa espressione è particolarmente diretta e difficilmente lascia spazio a dubbi sulla sua interpretazione. Per quanto apparentemente dura, questa parola sottende la volontà del bambino di stare un po' di tempo in solitudine e rivendicare il diritto di avere i propri spazi. La cosa migliore è insegnargli a comunicare questo bisogno in modo diverso, ad esempio dicendo: "Vorrei tanto poter stare un po' da solo, ti avviserò io quando sarà passato questo momento, d'accordo?" In alternativa, potete scegliere un termine da usare nel momento in cui il piccolo avverte questa necessità e vuole manifestarla, che potrai usare anche tu nei suoi confronti in modo che il vostro linguaggio diventi biunivoco ed efficace per entrambi.

2. "Mi sto annoiando!"

2. "Mi sto annoiando!"

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Può davvero annoiarsi un bambino? La risposta è no. La fantasia e i giochi a disposizione difficilmente non riusciranno a intrattenerlo, eppure ti capita spesso di sentirlo esprimere questo sentimento. Cosa signidica in realtà? Quello che davvero vuole dirti è che desidera stare insieme a te e di dedicargli il tuo tempo. Cerca di accontentarlo e, se questo non dovesse essere possibile nell'immediato, prova a spiegarglielo con dolcezza rimandando il momento di stare insieme a un'altra ora della giornata, che dovrai cercare di rispettare.

3. "Ti odio" o "sei cattivo!"

3. "Ti odio" o "sei cattivo!"

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Queste frasi possono ferire i tuoi sentimenti, ma devi essere consapevole del fatto che il bambino non le pensa davvero. Si tratta, piuttosto, di una manifestazione di rabbia nei tuoi confronti o di frustrazione per qualche motivo che potresti non riuscire a spiegarti. Offrigli la possibilità di spiegarti la ragione del suo stato d'animo, senza mancarti di rispetto: siediti con lui e domandagli cosa non va, in modo che impari ad affrontare i propri stati d'animo e a comunicarli in modo che tu riesca a capire cosa ha scatenato la sua ira. Mostra empatia nei suoi confronti, facendogli sentire che per te è importante ciò che prova, ma insegnandoli che non è questo il modo corretto di affrontare i problemi.

4. "Non ci riesco" o "Non sono capace"

4. "Non ci riesco" o "Non sono capace"

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Queste frasi vengono pronunciate, di solito, quando viene chiesto al bambino di fare qualcosa o di svolgere un compito in particolare. Se noti che tuo figlio si è arreso al primo tentativo, o magari ancora prima di averci provato, significa che in realtà non ha assolutamente voglia di farlo. Dunque, "non ci riesco" in questi casi significa "non voglio, preferisco che lo faccia tu per me." Cerca di non cedere: è assolutamente in grado di farcela da solo e la vita è fatta anche di piccoli doveri, queste sono le migliori occasioni per apprenderlo!

5. "Ho fame!"

5. "Ho fame!"

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Se non è ancora il momento di pranzare o cenare, ma manca poco, questa frase di norma sottintende pura e semplice golosità. Non si tratta di vero appetito e lo dimostra il fatto che se mamma o papà offrono come soluzione della frutta, la smorfia è assicurata. Questo perché il bambino ti sta in realtà dicendo che vuole qualcosa di dolce, come una merendina o un gelato, non certo una mela o una banana. In ogni caso, a te la scelta: preferisci accontentarlo o fare in modo che aspetti di sedersi a tavola tra poco? L'importante è avere chiaro cosa ti sta davvero chiedendo e agire di conseguenza.

Con il tempo il bambino impara a esprimere ciò che davvero desidera, ma il tuo aiuto è fondamentale!

Di certo hai sentito diverse volte una o più di queste frasi, e non sono le uniche tipiche dei bambini. Col tempo impareranno a comunicare i propri bisogni e stati d'animo in modo più appropriato e corretto, ma durante l'infanzia i loro strumenti linguistici sono limitati e hanno bisogno del tuo aiuto per imparare a esprimersi nel modo giusto. Interpretare correttamente ciò che dicono e insegnare loro come parlarti è un passaggio fondamentale della crescita, in molti casi anche divertente: in fin dei conti, alcune esternazioni dei bambini sono davvero buffe e richiedono un vero sforzo per restare seri davanti al loro broncio!

E il tuo bambino quali di queste tipiche frasi usa o ha utilizzato? 

Come aiutare il bambino ad esprimersi:

Inutile richiedere al bambino di fare cose che non sono nella sua portata, ovvero troppo presto per la sua età. I genitori non devono neanche essere preoccupati se il loro bambino non esprime chiaramente le proprie emozioni, infatti tutto avverrà a tempo debito se i professionisti non accendono qualche altro campanello d'allarme.

Tuttavia anche quando il bambino non parla o non sa indicare precisamente ciò che sente è possibile fornirgli degli strumenti per comunicare il proprio stato d'animo e per riconoscerlo lui stesso prima di tutto: ecco quali sono

  • Facce delle emozioni; un bambino può non saper descrivere il proprio stato d'animo ma può riconoscere benissimo le espressioni. Facendogli la domanda "Ti senti arrabbiato?" e mostrandogli un'espressione arrabbiata - magari colorata di rosso - per lui sarà più semplice individuare che è proprio rabbia quella che sente nella pancia.

  • Disegno: se il bambino è propenso a disegnare si possono fornirgli un foglio di carta bianco e dei colori. Il bambino a seconda delle emozioni potrebbe usare un colore piuttosto che un altro, ma anche il modo in cui lascia i segni sul foglio è indicativo se è arrabbiato, preoccupato o nervoso.

Spesso si dice che il lavoro del genitore è il più impegnativo del mondo, ma anche quello del bambino che sta crescendo non è da meno! Diamo loro vicinanza e supporto lasciandoli navigare in quel mare agitato che è la crescita sapendo che per loro ci sarà sempre un faro ad illuminare la terra ferma.