Balene che si spiaggiano: tutto quello che sappiamo sul perché lo fanno
Il fenomeno legato allo spiaggiamento delle balene e dei cetacei di grandi dimensioni è sempre più frequente e preoccupante. Comprendere i motivi per cui questo accade può darci preziosi informazioni per capire quanta responsabilità ha l'essere umano e cosa possiamo fare per evitarlo. In questo articolo cercheremo di fare luce su questi aspetti, entrando nel mondo delle balene e del perché molte di loro vengono ritrovate sulla spiaggia.
Chi sono le balene, questi possenti mammiferi marini?
Le balene sono enormi mammiferi marini che tutti conosciamo, e che possono incutere timore a causa delle loro dimensioni davvero maestose. Si annoverano infatti tra i più grandi animali presenti sulla Terra e alcune specie possono raggiungere i trenta metri di lunghezza per duecento tonnellate di peso. Riescono a muoversi e spostarsi in modo agile negli oceani grazie al corpo robusto ma snodato, le code toniche e le pinne possenti, ma a colpire è soprattutto il capo, protagonista di numerose pellicole cinematografiche.
Amano vivere e nuotare in gruppo, percorrendo lunghezze anche molto estese attraverso le acque profonde e comunicando tra loro attraverso suoni e canti articolati. La loro presenza negli ecosistemi oceanici è di vitale importanza per l'equilibro nei fondali, ma questa specie ha subito numerose minacce ed è considerata da proteggere. Uno dei fenomeni più preoccupanti è proprio quello che riguarda lo spiaggiamento, sempre più frequente. Ma quali sono i motivi per cui si verifica e quanto dobbiamo incolparci?
Balene spiaggiate: quali sono le cause?
La causa sembra non essere una sola e lo spiaggiamento delle balene non è legato a un'unica area geografica o specie specifica. A Redington Beach, in Florida, nel 2019 si è registrato un gruppo di globicefali dalle pinne corte spiaggiato sulla riva, e la stessa cosa è accaduta nell'ovest dell'Australia, con circa 100 esemplari.
I reali motivi non sono ancora del tutto chiari, ma sono diversi e potrebbe coinvolgere l'azione degli essere umani. In un anno si registrano fino a duemila spiaggiamenti di delfini e balene, e le percentuali di sopravvivenza di questi mammiferi in seguito a questi episodi sono piuttosto basse. Il Cetacean Strandings Investigation Program (CSIP) della Zoological Society of London's ha documentato più di 12.000 cetacei spiaggiati dal 1990.
Tuttavia, il fenomeno mette in serio pericolo gli esemplari spiaggiati, dal momento che la spiaggia non rappresenta certo il loro ambiente naturale, né tantomeno è la temperatura idonea alla loro natura. Perché, allora, si ritrovano ad arenare sulla riva?
I motivi legati allo spiaggiamento delle balene
Quando riguarda una singola balena, la causa solitamente è dovuta a un infortunio, a una malattia o alla vecchiaia, anche se non sono da escludere gli agenti atmosferici, il maltempo ed errori umani come la caccia nei pressi della costa e imprevisti durante le navigazioni delle imbarcazioni, che collimano con i cetacei, soprattutto nel Nord Atlantico. Alcune balene sono più soggette allo spiaggiamento di altre: gli odontoceti sono i principali protagonisti di questo fenomeno. Questa categoria comprende le focene, i delfini e in generale tutte le balene munite di denti. Trattandosi di animali altamente sociali, potrebbe verificarsi una situazione in cui se un singolo individuo è in difficoltà, il gruppo potrebbe seguirlo fino alla spiaggia per assisterlo.
Discorso diverso riguarda le orche, che potrebbero decidere di spiaggiarsi volontariamente per predare le foche sulla costa, per poi far ritorno in mare aperto con l'aiuto della corrente, come accade di frequente in Argentina. Secondo gli esperti, i rumori subacquei e i segnali sonar generati dagli esseri umani potrebbero incidere sul fenomeno dello spiaggiamento, compromettendo anche la comunicazione fra i gli esemplari. Il sonar usato, ad esempio, per rintracciare i sottomarini, potrebbe essere dannoso per le balene, che per trovare rifugio si dirigono verso la riva. Inoltre, alcune potrebbero cercare di salire in superficie troppo velocemente a causa della paura, riportando danni da decompressione causati dalle bolle di gas.
La responsabilità è anche nostra
In definitiva, l'essere umano partecipa in modo attivo - e negativo - a questo fenomeno pericoloso per le balene. La pesca eccessiva e irresponsabile, errori di navigazione e l'inquinamento acustico marino non sono le uniche cause, ma incidono in maniera notevole allo spiaggiamento. Kevin Robinson, il direttore della Cetacean Research & Rescue Unit, un ente di beneficenza fondato in Scozia per la conservazione marina, ha dichiarato: "Probabilmente ci sono tante ragioni per cui balene e delfini si spiaggiano quante sono gli stessi spiaggiamenti."
Tra le cause naturali, si annovera il cambio della marea, durante i quali le balene potrebbero non accorgersi che l'acqua si è ritirata ed è diventata meno profonda nel giro di qualche minuto, e non hanno il tempo di tornare nei fondali. Ma torniamo alla responsabilità dell'uomo: un'altra causa è legata all'inquinamento con sostanze tossiche utilizzate nel mondo moderno, che finendo negli oceani compromettono la salute dei cetacei, che malati o disorientati si lasciano trasportare a riva.
Cosa accade dopo lo spiaggiamento delle balene e cosa fare se lo noti
Come abbiamo detto, il legame fra le balene è molto forte e se un membro del gruppo rimane a riva, gli altri non esiteranno a raggiungerlo. Questo rappresenta un problema per i soccorritori degli esemplari spiaggiati, che possono essere da due a centinaia. Una volta che le balene si sono spiaggiate, inizia una vera e propria corsa contro il tempo: il suo peso mastodontico potrebbe rischiare di schiacciarla una volta approdata sulla terra ferma, si verifica un accumulo di tossine causato dalla ridotta circolazione, con il rischio di un avvelenamento. Inoltre, il grasso corporeo fuori dall'acqua può anche provocare un surriscaldamento.. Le balene respirano aria, ma non possono sopravvivere fuori dall'acqua.
Cosa fare se noti una balena spiaggiata - o qualsiasi altro animale marino in difficoltà sulla spiaggia? Prima di tutto, non devi cercare di spostarla per rimetterla in acqua: così facendo potresti danneggiare le pinne della coda, inoltre l'esemplare potrebbe aver bisogno di cure prima di tornare nell'oceano. Contatta la guardia costiera o un ente di beneficienza marittimo per ricevere istruzioni sulle prime manovre da effettuare, in attesa di volontari o veterinari esperti. Mantieni la balena bagnata, prestando attenzione che l'acqua non entri nel suo sfiatatoio, e cerca di coprirla per evitare che si scotti al sole.
Nonostante le percentuali di sopravvivenza, come abbiamo accennato, siano basse, l'esemplare potrebbe recuperare le forze e far ritorno dal suo gruppo, nei fondali a cui appartiene.