Gli effetti di una lunga permanenza nello spazio: cosa accade al corpo umano?
Gli esseri umani trascorrono periodi molto lunghi nello spazio, soprattutto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Cosa accade al corpo umano in assenza di gravità, nel corso dei lunghi mesi passati lontano dalla Terra?
In questo articolo, vedremo le profonde conseguenze dello spazio sul nostro organismo, concentrandoci su come una lunga permanenza può influire su muscoli, ossa, vista e persino sul DNA.
Vivere in microgravità: cosa succede a muscoli e ossa nello spazio
Nello spazio, senza una costante attrazione gravitazionale sul nostro corpo, i muscoli e le ossa degli astronauti iniziano a subire cambiamenti significativi. In sole due settimane sulla ISS, la massa muscolare può diminuire dal 20% e fino al 30% per le missioni più lunghe. D’altronde, i muscoli devono sostenere un peso inferiore e quindi tendono ad atrofizzarsi.
Allo stesso tempo le ossa, che non sono più sottoposte allo stress gravitazionale, diventano meno dense e più fragili. Dai dati delle tante missioni sulla ISS, è emerso che gli astronauti possono perdere fino al 10% di massa ossea per missioni di sei mesi. Si tratta di una perdita dell’1-2% al mese: potrebbero essere necessari fino a 4 anni per un completo recupero, una volta tornati sulla Terra.
Cosa succede alla vista dopo una lunga permanenza nello spazio
Ma non è soltanto la gravità a comportare un rischio per il corpo umano che trascorre mesi nello spazio, come si può notare nel caso della vista. La gravità non spinge più il sangue verso il basso, come sulla Terra, e quindi sono più frequenti accumuli nella testa. Le conseguenze sono problemi alla vista che, pur presentandosi già dopo poche settimane, possono aggravarsi per i periodi più lunghi di permanenza. Oltre alla gravità, stare a bordo della ISS vuol dire anche essere più esposti ai raggi cosmici e alle particelle solari. Gli astronauti riferiscono di frequenti lampi di luce negli occhi e problemi al nervo ottico.
Anche la flora intestinale risente dei lunghi periodi passati nello spazio. Certo, in parte dipende dalla diversa alimentazione di un astronauta sulla stazione spaziale, ma svolgono una funzione anche l’uso di acqua riciclata e l’esposizione alle radiazioni.
Come lo spazio cambia il DNA umano e le nostre capacità cognitive
Durante una lunga permanenza nello spazio, come abbiamo visto, muscoli e ossa sono sottoposti a una minore gravità. Allo stesso modo, la vista e l’apparato digerente risentono delle diverse condizioni fuori dall’atmosfera terrestre. Gli astronauti che trascorrono mesi o anche un anno nello spazio sperimentano però anche cambiamenti al DNA e alle capacità cognitive.
Nello specifico, alle estremità di ogni filamento del nostro DNA ci sono i telomeri, delle parti che servono a proteggere i geni e tendono ad accorciare con l’età. Nello spazio, i telomeri subiscono un forte allungamento per poi accorciarsi nuovamente, una volta tornati sulla Terra. Per quanto riguarda le capacità cognitive, passare troppo tempo nello spazio può portare a una diminuzione della prontezza mentale e dell’accuratezza. Si tratta di fenomeni che avvengono dopo il ritorno, nel processo di riadattamento alla gravità terrestre.
Cambio di altezza
Osservando e studiano gli astronauti, la NASA ha osservato che tra le caratteristiche fisiche soggette a mutamento dopo una permanenza nello spazio c'è anche l'altezza. Già dopo 3-4 giorni nello spazio, l'altezza del corpo aumenterebbe del 3%. I fattori che determinano il cambio di altezza sono molti e soggettivi, ma in generale l'assenza di gravità allunga il corpo perché decomprime di dischi intervertebrali.
Studiare i cambiamenti al corpo umano dopo un anno nello spazio: una ricerca d’avanguardia
Come si è visto, la permanenza nello spazio per lunghi periodi altera il funzionamento del nostro corpo in modo significativo. Se da una parte gli astronauti si preparano duramente per affrontare questi cambiamenti nel migliore dei modi, dall’altra i dati sugli effetti dello spazio sono fondamentali per diverse ragioni.
Servono a preparare bene le future missioni spaziali, certo, ma non è tutto qui. I cambiamenti al corpo vengono studiati per migliorare la medicina rigenerativa e la ricerca farmacologica. Un modo per salvare vite umane, quindi, partendo lontano da casa.