Quella volta che un appunto di Steve Jobs venne venduto a 175 mila dollari: cosa conteneva?

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di Francesca Argentati

07 Ottobre 2023

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre 2023

Quella volta che un appunto di Steve Jobs venne venduto a 175 mila dollari: cosa conteneva?

Può un foglio di carta valere una fortuna? A quanto pare sì e lo dimostra la vendita dell'oggetto in questione. Ma qual è la sua storia e come mai è così prezioso? Scopriamo insieme le sue origini, di cosa si tratta e come è stato venduto.

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La carta, di per sé, non è certo un materiale costoso. Tutt'altro: per poche monete si possono acquistare diversi plichi di fogli, sufficienti per avere un'abbondante scorta annuale. La carta viene utilizzata per una moltitudine di scopi, ad esempio quella assorbente che utilizziamo in cucina, ma anche per realizzare libri, giornali, quaderni, diari e vari supporti per la scrittura.

Proprio quest'ultima può acquisire un grande valore, se ad esempio si tratta del componimento di qualche poeta famoso o del manoscritto di un autore storico. Ma cosa ha resto questo pezzo di carta così costoso, tanto da essere acquistato per l'astronomica cifra di 175.759 dollari, pari a circa 166,550 euro? Il motivo è da ricercare proprio nella sua storia, o meglio nella persona che lo ha scritto. Si tratta di una semplice bozza, nello specifico di appunti per una pubblicità riguardante uno dei prodotti più famosi che conosciamo.

Pezzo di carta venduto per più di 175.000 dollari: ecco chi lo ha scritto

Pezzo di carta venduto per più di 175.000 dollari: ecco chi lo ha scritto

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La casa d'aste RR Auction, con sede a Boston, Massachusetts, USA, ha messo in vendita un documento storico, datato 1976 e riguardante la scheda tecnica del primo computer Apple-1. Proprio così: il pezzo di carta in questione è stato scritto interamente a mano da Steve Jobs, il co-fondatore della Apple, dove si legge un'anteprima molto interessante della genesi dei personal computer. La scheda è stata compilata con meticolosità e ricchezza di dettagli: "È stato progettato per utilizzare un microprocessore 6800, 6501 o 6502. Capacità di completa espandibilità fino a 65K tramite un connettore edge. ROM di base in arrivo" sono alcune delle informazioni riportate dal genio del software.

Bobby Livingston, vicepresidente esecutivo di RR Auction, ha dichiarato che "la vendita di questa bozza pubblicitaria originale dell'Apple-1 scritta a mano da Steve Jobs è una straordinaria testimonianza del genio visionario appartenente a una delle figure più influenti della tecnologia moderna." Corey Cohen, storico di Apple, ha confermato l'autenticità del foglio, servito per una pubblicità edita su Interface Magazine nel luglio del 1976. Nella stessa edizione, la pubblicità era allegata a un articolo sulla descrizione del prodotto dal titolo "Confronto tra mele e arance", firmato da RS Jones. Nel pezzo, Jobs appariva come direttore marketing di Apple, con Stephen Wozniak in qualità di direttore dell'ingegneria di Apple.

Questo segnò l'esordio di un'azienda destinata a diventare famosa in tutto il mondo. Ma c'è di più.

Gli altri oggetti di Steve Jobs venduti insieme al pezzo di carta per più di 175.000 dollari

Gli altri oggetti di Steve Jobs venduti insieme al pezzo di carta per più di 175.000 dollari

RR Auction

Questa pubblicazione consentì ai due "giovani in un garage" di diventare due delle figure più importanti e rivoluzionarie del ventesimo secolo. Quello che però cattura maggiormente l'attenzione è il prezzo indicato da Steve Jobs: 75 dollari per "scheda + manuale. Un vero affare". In fondo al foglio si legge chiaramente la firma scritta in stampatello minuscolo, "steven jobs", con allegati anche l'indirizzo del suo domicilio e il numero di telefono dei genitori. Per i posteri, questa casa sarà riconosciuta come la sede originaria della Apple Computer Company.

Non solo: oltre al foglio scritto a mano, il pacchetto venduto all'asta comprendeva anche due istantanee Polaroid a colori, scattate in California, al The Byte Shop a Mountain View, con tanto di note di Jobs sulla cornice bianca, in cui sottolineava l'effetto sfuocato "perché la fotocamera si è mossa". Le immagini riprendono una scheda di computer Apple-1 assemblata, con monitor e tastiera associati, e lo schermo di un Apple-1 con programma Apple Basic. L'asta prevedeva la vendita anche di altri oggetti appartenuti a Jobs, come un assegno per un PC Apple 2, firmato da Steve Jobs e Steve Wozniak nel 1976, da 135.261 di dollari e un computer Apple-1 in ottime condizioni e perfettamente funzionante firmato da Steve Wozniak per 223.520 dollari.

Ma a chi appartenevano il foglio e le polaroid prima di essere vendute all'asta per una cifra tanto importante?

Chi custodiva il pezzo di carta scritto a mano da Steve Jobs?

Chi custodiva il pezzo di carta scritto a mano da Steve Jobs?

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Il detentore di questi preziosi oggetti era un caro amico d'infanzia di Steve Jobs, conosciuto nel 1968 durante la terza media. "Essendo nuovo a scuola, Jobs stava cercando qualcuno con cui uscire durante l'estate, così lui e io siamo diventati subito amici, andando in bicicletta in tutta la zona di Sunnyvale e Los Altos sulle montagne di Santa Cruz fino alla spiaggia. Stavamo spesso nel garage della famiglia Jobs, dove il padre di Steve lavorava su automobili e altri progetti, come la barca che usava per portarci a fare sci nautico al Calero Reservoir, nel sud della contea di Santa Clara" ha raccontato l'uomo.

Nel 1972 i due si separarono per seguire strade diverse, e quella di Jobs lo condusse nell'Oregon. Tuttavia restarono amici, tenendosi in contatto nel tempo e vendendosi quando era possibile. "L'ultima volta che io e Steve ci siamo incontrati è stato nel giugno 2011." Per tutto quel tempo e anche oltre, l'amico ha sempre conservato i suoi doni. "Durante il periodo in cui l'Apple 1 era in fase di sviluppo, andai a trovare Steve diverse volte e vidi i computer in fase di test nelle scatole del garage. È stato durante una di queste visite che Steve mi diede una foto Polaroid del computer, una dell’Apple 1 Basic e un’offerta scritta a mano di tavole semplici per 75 dollari ciascuna."

L'entità della somma offerta all'asta non fa che onorare gli esordi di un'azienda che ha rivoluzionato il mondo della tecnologia e ha segnato la rivoluzione dei personal computer. L'eredità di Steve Jobs continua a prosperare e a proiettarsi in un futuro sempre più all'avanguardia, senza però dimenticare le sue origini.