La birra analcolica è di tendenza: tutto quello che devi sapere, tra mito e realtà
La birra analcolica è diventata una bevanda sempre più popolare, soprattutto tra coloro che cercano uno stile di vita più sano e desiderano godersi un drink senza gli effetti dell'alcol. Ma la birra analcolica è davvero una scelta salutare? Fa ingrassare? Vediamo la risposta a queste e altre domande sulla birra analcolica!
Birra analcolica vuol dire birra senza alcol?
No, o meglio non sempre. La birra analcolica ha un gusto molto simile alla birra tradizionale ed è spesso promossa come bevanda sportiva isotonica e dissetante. Se nel primo caso possiamo dire che il marketing dice il vero, non è invece detto che sia dissetante. Almeno la birra analcolica non ha alcol, giusto?
In realtà, per essere definita come “analcolica” la birra non deve contenere più di una certa quantità di alcol, quantità che può variare da Paese a Paese. In Italia, per esempio, una birra analcolica deve avere una percentuale di alcol non superiore all’1,2%, mentre in Germania non può andare sopra lo 0,5% e negli Stati Uniti sopra lo 0,4%. In pratica, anche la birra analcolica può contenere alcol. Non nella misura di una birra tradizionale, ma può contenerlo, a meno che non abbia scritto 0.0%.
Come si produce la birra analcolica?
La birra analcolica viene prodotta per lo più come una birra tradizionale a cui poi viene “tolto” l’alcol. Per farlo, si utilizzano due metodi:
• Rimozione dell’alcol. In questo caso, al termine del processo di produzione l’alcol viene rimosso utilizzando metodi fisici. La distillazione sottovuoto permette all’alcol di evaporare a basse temperature, mentre la filtrazione a membrana con osmosi inversa utilizza una membrana che trattiene solo l’alcol.
• Blocco della fermentazione. Questo metodo impedisce la formazione di ulteriore alcol durante la fase di fermentazione. Il lievito responsabile della fermentazione viene inattivato nel momento in cui si raggiunge la gradazione alcolica desiderata.
La birra analcolica fa male?
Anche in questo caso, la risposta breve sarebbe semplicemente “no”. La birra analcolica non fa male, ma contiene tutte le caratteristiche nutritive della birra tradizionale. Ci sono minerali come magnesio e potassio, vitamine liposolubili e sostanze antiossidanti che derivano dai luppoli. In pratica, la birra analcolica fornisce al corpo alcuni preziosi nutrienti, ma svolge anche una potente azione antiossidante. Inoltre, il bassissimo contenuto di alcol rende la birra analcolica meno impegnativa per il fegato e più dolce.
La birra analcolica fa ingrassare?
Allo stesso tempo, la birra analcolica non fa ingrassare, nella misura in cui viene consumata in quantità non eccessive e associata a una dieta equilibrata. Infatti, la birra analcolica ha la metà delle calorie rispetto alla birra tradizionale, e per questo è una scelta adatta per chi vuole un’alimentazione meno calorica e più leggera. Senza esagerare, però, e con un’adeguata attività fisica. A questo proposito, è bene ricordare che la birra analcolica va bene per reintegrare minerali, ma non è poi così dissetante come la si vuole.
Quando è meglio non bere la birra analcolica?
Nonostante i suoi vantaggi, ci sono alcune situazioni in cui è meglio evitare la birra analcolica. Per esempio, il luppolo può avere un effetto lassativo, e le persone con diabete dovrebbero fare attenzione al contenuto di zucchero di malto, che innalza rapidamente i livelli di zucchero nel sangue. Inoltre, i pazienti affetti da gotta dovrebbero evitarla per evitare l'accumulo di acido urico, altro effetto dovuto all’abuso di birra analcolica. Durante la gravidanza, poi, è meglio optare per birre analcoliche con tasso alcolico pari a 0,0%.
In conclusione, la birra analcolica è una scelta più che valida per chi cerca un’alternativa leggera alla birra tradizionale. Allo stesso tempo, però, non va consumata in quantità eccessive ed è meglio associarla a una dieta equilibrata. Per questa ragione, consigliamo di rivolgersi a un medico in caso di dubbi o preoccupazioni.