La Finlandia è "il Paese più felice al mondo", ma è davvero così?

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di Gianmarco Bonomo

11 Ottobre 2023

La Finlandia è "il Paese più felice al mondo", ma è davvero così?

Ogni anno, il World Happiness Report misura la felicità percepita dagli individui in 137 Paesi, creando una sorta di classifica globale della soddisfazione nella vita. Da diversi anni ormai il primo posto è occupato dalla Finlandia, un risultato in apparenza sorprendente, considerando i lunghi inverni e le fredde temperature. Oltre alla classifica, c’è molto di più dietro alle posizioni di Paesi come la Finlandia o agli scarsi risultati dell’Italia. Insomma: davvero si può misurare la felicità?

Il World Happiness Report: come misurare la felicità delle persone

Il World Happiness Report: come misurare la felicità delle persone

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Il WHR si basa su sei parametri chiave che dovrebbero contribuire a misurare la felicità dei cittadini di tutto il mondo. I sei parametri sono reddito pro-capite, sostegno sociale, aspettativa di vita alla nascita, libertà di fare scelte di vita, generosità e assenza di corruzione. Si tratta di indicatori che forniscono, nelle intenzioni del report, un quadro completo del benessere e della felicità delle nazioni.

Secondo l’economista Jeffrey Sachs, il benessere umano dovrebbe essere l’obiettivo finale della politica e dell’etica. Da questo punto di vista, la felicità non sarebbe tanto un concetto astratto quanto un elemento misurabile a partire dall’incidenza delle condizioni materiali, della salute mentale e fisica, dalle virtù personali e dalla buona cittadinanza. In questo senso, allora il WHR può senza dubbio misurare la felicità delle nazioni. Ma è davvero tutto qui?

La Finlandia è il Paese più felice al mondo: perché?

La Finlandia è il Paese più felice al mondo: perché?

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La Finlandia spicca in cima alla classifica del benessere del WHR da diversi anni ormai, seguita da altri Paesi nordici come Danimarca e Islanda. Si può dire quindi che la Finlandia è il Paese più felice al mondo, seguendo le linee guida del rapporto. Tenendo conto degli indicatori previsti dal World Happiness Report, appare chiaro come i lunghi inverni e le basse temperature incidono solo in minima parte sul benessere della popolazione.

Al contrario, sono le peculiarità culturali a prendere il sopravvento. Il concetto finlandese di “Sisu” identifica una combinazione di determinazione, perseveranza e forza interiore e riflette una mentalità che permette di superare le difficoltà grazie a un atteggiamento positivo. Ovviamente, un atteggiamento positivo non può rappresentare tutto né risolvere tutti i problemi, ma è un viatico culturale che di certo aiuta.

Per una Finlandia al primo posto, invece, andando avanti nella classifica del WHR appaiono posizioni decisamente più complesse da interpretare. Se Israele è al 4° posto e diverse Nazioni europee sono nelle prime 20 posizioni, troviamo in successione gli Emirati Arabi Uniti al 26° e Taiwan al 27° posto. L’Italia scende al 33° posto, compresa fra la Spagna e il Kosovo. Un esito peculiare.

Oltre la felicità: le cose che il report non dice

Oltre la felicità: le cose che il report non dice

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Ora, è indubbio che il WHR fornisca informazioni preziose sulla felicità globale. Eppure, ci sono aspetti che il report non copre completamente, e di cui abbiamo visto qualche cenno nel paragrafo precedente. Come ribadito dal compianto sociologo Domenico De Masi, è strano che un Paese che subisce tantissimi attentati sia fra quelli più felici, mentre altri abbiano posizioni più basse. Da più parti iniziano a sollevarsi dubbi sulla validità dei criteri utilizzati dal rapporto: la felicità non può essere misurata così facilmente. Ci sono sfumature culturali e individuali che sfuggono a una classifica che si vuole globale. Certo, il sostegno sociale e la libertà di fare scelte di vita sono indicatori importanti, ma da soli non bastano. E lo stesso si può dire degli altri parametri che contribuiscono a formare la classifica del WHR.

Cosa rende un Paese felice: il WHR e la felicità globale

Cosa rende un Paese felice: il WHR e la felicità globale

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A vedere la prima posizione della Finlandia, potremmo essere tentati di chiederci cosa possiamo imparare dai finlandesi, ma le cose non sono così semplici. In primo luogo, perché il World Happiness Report lascia fuori qualcosa, ed è inevitabile. In secondo luogo, per le sottili differenze fra i vari Paesi e i criteri statistici scelti. Insomma, il WHR pone comunque importanti domande su cosa rende un Paese felice e quali politiche sono necessarie per rendere felici i propri cittadini. Di fronte all’evoluzione del concetto di felicità, è necessario che anche la sua misurazione cambi, magari considerando un approccio più completo al benessere.