Occhiali con filtro anti luce blu degli schermi: funzionano davvero?
Chi non ha mai avuto problemi alla vista può non aver mai sentito il termine “luce blu”. Tuttavia, con la grande diffusione di computer, smartphone e dispositivi simili, si parla molto più spesso del trattamento anti luce blu per gli occhiali. In teoria, si tratta di un particolare filtro che permette di limitare la luce blu emessa dagli schermi luminosi e prevenire l’affaticamento degli occhi. Ma c’è davvero bisogno di questi occhiali? Vediamo quali sono le reali conseguenze della luce blu sulla nostra salute, e come limitarle con o senza occhiali speciali.
Cos’è la luce blu emessa da computer e smartphone
La luce blu è una radiazione che rientra nella porzione dello spettro elettromagnetico visibile e ha lunghezza d’onda compresa fra 400 e 495 nanometri. Si tratta di una luce a cui siamo sottoposti durante il giorno, ma in quantità minori rispetto a quando fissiamo lo schermo di un computer o di uno smartphone. Oltre che dal sole, infatti, la luce blu viene emessa anche dai dispositivi con schermi luminosi, con esiti che possono anche comportare conseguenze negative per la nostra salute. Da qui si origina la necessità di particolari filtri, come quelli presenti negli occhiali anti luce blu.
La luce blu fa male?
Passando molto tempo davanti a uno schermo, è possibile sperimentare la cosiddetta sindrome da visione al computer. Le sue caratteristiche sono affaticamento visivo, secchezza oculare, mal di testa e stanchezza. La sindrome viene causata dall’uso prolungato dei muscoli oculari e, in teoria, sono simili a quelli che proviamo quando leggiamo per ore.
La luce blu ha un ruolo in questo affaticamento, sebbene non si sia ancora compreso del tutto quale sia. Più certa è invece l’influenza della luce blu sulla qualità del sonno. Quante volte andando a dormire passiamo minuti oppure ore davanti allo smartphone? Ecco, la luce blu emessa dal dispositivo interferisce con i nostri ritmi circadiani e influenza il ritmo sonno-veglia. Le conseguenze più comuni sono la difficoltà ad addormentarsi o un sonno di scarsa qualità.
Gli occhiali anti luce blu sono efficaci?
Dato il crescente grado di affaticamento delle giornate passate davanti a uno schermo, è essenziale cercare soluzioni efficaci e non invasive. Da questo punto di vista, sono sempre più diffusi gli occhiali anti luce blu, che permettono di filtrare le radiazioni dannose emesse dagli schermi. Questi occhiali offrono una protezione aggiuntiva contro la luce blu e i raggi UV, eppure non esistono prove scientifiche della loro efficacia.
Ne parla una revisione di 17 diversi studi condotti fra il 2009 e il 2021, pubblicata nel Cochrane Database of Systematic Reviews. Secondo i ricercatori, gli occhiali anti luce blu non sembrano avere alcun effetto nella prevenzione dei sintomi da affaticamento rispetto agli occhiali tradizionali. Si tratterebbe quindi di una trovata pubblicitaria: schermano dalla radiazione blu della luce, ma hanno poco o nessun effetto positivo. Per saperne di più, saranno necessari altri studi che possano analizzare gli effetti a lungo termine.
Proteggersi dalla luce blu in modo naturale: è possibile?
Oltre all’uso di occhiali anti luce blu, tenendo conto delle considerazioni appena fatte, ci sono anche altri metodi più naturali per proteggere la vista anche dalla luce blu. Questi sono i principali:
• il mirtillo selvatico, ricco di antociani che possono contribuire alla salute degli occhi;
• gli acidi grassi omega-3 e la vitamina A;
• la melatonina e la valeriana, che contribuiscono a migliorare la qualità del sonno.
Il metodo principale è tuttavia sempre quello di bilanciare il tempo trascorso davanti al computer o allo smartphone, di fare regolari pause e di regolare la luminosità dello schermo.