Spegnere le luci fa risparmiare energia? Non sempre
Per risparmiare energia, e avere bollette più leggere, bisogna partire dalle operazioni più semplici. Uno degli esempi è quello di spegnere le luci quando non le utilizziamo. Si tratta di un buon consiglio che alla lunga può portare a risparmi anche consistenti. Ma cosa succede se lasciamo una stanza soltanto per brevi periodi? Conviene di più spegnere le luci e poi riaccenderle oppure lasciarle accese? La risposta non è poi così ovvia: vediamo perché!
Quando spegnere le luci non fa risparmiare
Molti credono che spegnere le luci voglia dire automaticamente risparmiare energia. Di solito, è vero, ma ci sono alcune situazioni in cui lasciare le luci accese potrebbe essere più efficiente. Quando spegni e riaccendi una luce, c’è un consumo energetico associato a questa semplice operazione. Il consumo riguarda infatti l’avvio del circuito elettrico e il riscaldamento della lampadina e, in alcuni casi, può superare il consumo delle luci durante il lasso di tempo in cui le hai tenute spente.
Questo ragionamento, che potrebbe sembrare controintuitivo, ci permette di capire quando spegnere le luci non fa risparmiare. Di solito, se esci da una stanza soltanto per pochi minuti, puoi lasciare accese le luci: spegnerle e riaccenderle dopo poco porterebbe infatti a un consumo superiore e non necessario.
Quali lampadine permettono di risparmiare energia?
La scelta del tipo di lampadina da utilizzare influisce sulla luce che emette, sul consumo e anche sul risparmio energetico quando lasciata accesa. Da questo punto di vista, puoi scegliere fra:
• Lampadine a incandescenza. Si tratta del tipo più tradizionale di lampada, nonché del più inefficiente. Infatti, esse trasformano soltanto il 10-15% dell’energia assorbita in luce, mentre il resto viene disperso come calore. Le lampadine a incandescenza vanno spente ogni volta che non sono necessarie.
• Lampadine fluorescenti. Queste lampadine funzionano in modo diverso e sono più efficienti rispetto a quelle a incandescenza. In questo caso, se lasci una stanza per un periodo di 10-15 minuti, allora potrebbe essere più indicato lasciarle accese.
• Lampadine a LED. Sono le lampadine più efficienti presenti in commercio, e permettono di risparmiare energia se presenti in tutta la casa. Inoltre, segnalano quando è il momento di sostituirle e possono essere lasciate accese quando ti allontani per poco da una stanza.
Come calcolare il risparmio energetico e altri suggerimenti pratici
Abbiamo visto quando conviene spegnere le luci e quando è meglio non farlo, nonché le tipologie di lampadine da scegliere per l’illuminazione domestica. Per calcolare il risparmio energetico dovuto allo spegnimento delle luci, prendiamo come esempio una lampadina a LED da 10W che viene tenuta spenta per 10 ore al giorno. Moltiplichiamo i 10W per le 10 ore e dividiamo per 1000: il risultato è 0,1 kWh, cioè il consumo risparmiato al giorno. Con un’altra moltiplicazione, vediamo che in un anno il risparmio sarebbe di 0,1 x 365 = 36,5 kWh. Adesso, basta moltiplicare il risultato per il prezzo dell’energia al kW e trovare il risparmio economico effettivo. E non sarà poco.
Oltre alla scelta delle lampadine a LED o di altro tipo, però, ci sono anche alcune accortezze che contribuiscono al risparmio energetico ed economico. Nello specifico, è sempre meglio:
• scegliere le lampadine con la potenza appropriata per l’ambiente da illuminare;
• utilizzare interruttori dimmerabili per regolare l’intensità luminosa;
• sfruttare la luce naturale quando presente.
E senza dimenticare di spegnere le luci quando non sono necessarie, se c’è un effettivo risparmio nel farlo.